Dossier Ajax, la fase offensiva: volano sulle ali della fantasia
Il marchio di fabbrica. La stella (e il capocannoniere) è ancora Tadic, ma è sulle fasce che i lancieri sono più pericolosi, con Neres e Antony
Dopo aver trattato ieri la fase difensiva, entriamo nel vivo del gioco dell'Ajax, che inevitabilmente si esprime sempre meglio quando la palla ce l'hanno tra i piedi loro. La stella, il capitano e il capocannoniere del campionato dei Lancieri, resta Dušan Tadić, classe 1988, per lui quest'anno in campionato 13 goal e 12 assist (ma nella media minuto sta dietro ad Antony), un giocatore di grandissima classe, in grado indifferentemente di servire i compagni o di andare lui stesso al tiro, con un sinistro delicatissimo anche se all'occorrenza sfodera anche un eccezionale destro, tipo quello che ha permesso all'Ajax di vincere la sfida di coppa contro l'Utrecht grazie proprio al gol del 5-4 realizzato dal serbo nel finale di partita con un tiro a giro all'incrocio dei pali, col piede meno delicato.
Di centravanti l'Ajax ne ha altri tre, ma uno, si dice per un errore di compilazione della lista, non è utilizzabile in Europa League: è Sebastian Haller, francese naturalizzato ivoriano, gigante ventiseienne prelevato dal West Ham a gennaio per 22,5 milioni di euro, che da quando è arrivato, ha garantito una svolta offensiva se non altro per le caratteristiche diverse dagli altri: è un ragazzone di 190 cm per 84 kg. Poi c'è un altro talento di peso, Brian Brobbey, olandese, 19 anni, qualcosa di Lukaku nelle movenze anche se è un po' più basso: ma qualcosa non ha funzionato nelle trattative per il rinnovo del contratto e il Lipsia si è infilato tesserandolo dal prossimo 1 luglio. E poi c'è Lassina Traorè. Sulle fasce si alternano invece David Neres, Antony e lo stesso Tadic (giocano meno Idrissi o Labyad): sono i classici esterni che l'Ajax produce come fosse una fabbrica, brevilinei, veloci, bravissimi tecnicamente e pronti a conquistare l'Europa una volta svezzati in maglia biancorossa.
Questa, altra caratteristica, è anche una squadra che non molla mai: dando uno sguardo alle loro partite più recenti hanno messo a segno una lunga serie di rimonte decisive. Anche la sfida con il Lilla, ai sedicesimi di Europa League, non era partita bene: nella gara d'andata i francesi, approfittando di uno svarione di Tagliafico, sono andati in vantaggio a 20 minuti dalla fine, poi in due minuti un rigore di Tadic e Brobbey hanno garantito la vittoria in trasferta che ha favorito la qualificazione agli ottavi. Con il PSV, secondo in classifica, un paio di combinazioni strette non lette bene dalla difesa (quando attaccata centralmente va in difficoltà nelle letture) avevano messo in discesa il risultato per gli ospiti, prima della rimonta firmata da Promes (ceduto allo Spartak Mosca a febbraio) e Antony. Del 5-4 contro l'Utrecht abbiamo già detto, stessa cosa con il Twente, un altro svarione difensivo e poi la rimonta. Questa degli errori dei difensori è una costante con cui ten Hag ha imparato a convivere: il più delle volte sono figli della necessità che ritengono indifferibile di giocare qualsiasi pallone. Niente, in ogni caso, in confronto all'errore di Onana che costò la sconfitta a Liverpool e in pratica la qualificazione al turno successivo. La stellina che ha raggiunto già altissime quotazioni si chiama Ryan Gravenberch, una sorta di clone di Pogba, 19 anni a maggio e una valutazione che al momento è intorno ai 28 milioni. Il procuratore, guarda un po', è Mino Raiola. L'Ajax non lo tratterrà, ma se lo faranno pagare carissimo.
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