Una Roma (quasi) nuova: col Sassuolo cambiano gli interpreti ma non il sistema di gioco
L'allenatore portoghese va avanti con il 4-2-3-1, con l'inserimento graduale dei giocatori acquistati in estate. Pronti Smalling e Mkhitaryan, ancora in forse Veretout
Forse andranno dimenticate le dodici partite sin qui giocate da Fonseca, tra cui dieci amichevoli e le prime due di serie A. E a prescindere dai giocatori che sono andati via e che ovviamente sono stati utilizzati e magari anche direttamente giudicati (e qualcuno bocciato) dal tecnico portoghese fino a quando non si è cominciato a far sul serio. Forse da domenica vedremo una Roma diversa anche rispetto alle prime due giornate di campionato, sia per gli infortuni che nel frattempo hanno tolto dalle disponibilità Perotti, Zappacosta e Ünder, sia perché poi sono arrivati altri rinforzi.
Dunque una Roma nuova che però, al 99% (perché Fonseca gli allenamenti li tiene blindati e non è facile sapere tutto quello che viene sperimentato), ripartirà dalle stesse basi tattiche. Lo spartito non cambia, insomma, ma ci saranno nuovi interpreti. Il mercato lungo avrà anche dato alla Roma, come ha detto il ds Petrachi l'altro giorno a proposito del prestito di Mkhitaryan, l'opportunità di cogliere delle occasioni che altrimenti non ci sarebbero state, ma di sicuro ha decisamente allungato i tempi di sperimentazione delle squadre che hanno cambiato di più nel corso dell'estate. Tra cui spiccano Roma e Sassuolo che proprio domenica alle ore 18 si incroceranno all'Olimpico. Molto meno ha cambiato la Lazio e la differenza si è colta nel derby, giocato tra una formazione che sembrava assai sicura di se stessa e un'altra che aveva ancora le tipiche incertezze di chi sta ancora impiantando le fondamenta. 11 gli acquisti messi a disposizione da Carnevali a De Zerbi, 10 quelli dati da Petrachi a Fonseca. Sul 4312 ha lavorato fino a oggi l'allenatore degli emiliani, sul 4231 il portoghese della Roma.
C'è chi sostiene che per domenica potrebbero cambiare entrambi anche il sistema di gioco, ci sembra assai più probabile che resterà tutto così. E se tra i due qualcuno potrebbe provare qualcosa di diverso semmai è proprio De Zerbi, che si ritrova quattro attaccanti importanti (Boga, Caputo, Berardi e Defrel) e che dunque potrebbe tornare al sistema a tre punte a scapito magari del trequartista Traorè. Resterà invece di sicuro immutato il modulo con quattro difensori e tre centrocampisti, con Obiang regista, e interni l'under 21 Locatelli e Bourabia (altro elemento interessante che si è già distinto per la qualità dei suoi passaggi filtranti). Difficilmente cambierà qualcosa invece nell'impostazione tattica Fonseca che sin dal primo giorno ha abituato la sua squadra a ritrovarsi nel 4231 che lo stesso allenatore conosce meglio di ogni altro sistema. Sarebbe davvero curioso se cambiasse qualcosa nella settimana in cui gli sono venuti a mancare tutti i giocatori più rappresentativi chiamati dalle nazionali e nei giorni in cui ha dovuto già in qualche modo accelerare l'inserimento di tre elementi nuovi proprio per i contrattempi muscolari di chi era già qui a lavorare da tempo.
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È dunque assai probabile che contro il Sassuolo vedremo per la prima volta all'opera contemporaneamente Smalling, Veretout e Mkhitaryan, un innesto per reparto, con qualche cambiamento di ruolo anche per Pellegrini, avanzato probabilmente dalla mediana alla trequarti, e Zaniolo, a cui potrebbe essere richiesto l'impiego sulla destra dell'attacco. L'armeno si collocherebbe dunque a sinistra (o più centrale, se Fonseca seguisse l'esperimento di Mancini di utilizzare Lorenzo più esterno), Veretout potrebbe aiutare Cristante soprattutto nell'opera di intercettazione e sradicamento dei palloni nella delicatissima zona davanti alla difesa giallorossa e l'inglese schierarsi al fianco di Fazio per una cerniera un po' più solida di quel che si è visto fino a oggi nelle prime uscite stagionali.
Se De Zerbi schierasse il trequartista centrale, mantenendo l'assetto delle partite sin qui disputate, Fonseca potrebbe chiedere all'ex mezzala della Fiorentina di dedicargli un occhio di riguardo nella fase di non possesso, ma sulle eventuali pressioni alte romaniste dovranno essere i difensori a rischiare qualcosa nell'uno contro uno. Si prepara una bella partita a scacchi, ma poi come sempre a determinare vittorie e sconfitte saranno le prestazioni dei giocatori. E stavolta Fonseca avrà a disposizione molta qualità specifica in più, sia nei fraseggi offensivi sia nel dinamismo di certe chiusure difensive. In particolare, l'apporto tecnico di Micki sarà fondamentale nella zona in cui maggiormente il Sassuolo pare soffrire, sulle giocate veloci davanti alla sua area di rigore. Com'è sembrato evidente sin dalle prime amichevoli disputate, l'allenatore portoghese chiede ai suoi esterni offensivi di venire a giocare dentro al campo assai vicini alla punta centrale e al trequartista, lasciando spazio sulle fasce per le sovrapposizioni dei terzini. Contro il Sassuolo sarà qui che si potrà decidere la partita.
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