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Governo Conte bis: ecco cosa cambia per lo stadio della Roma

Con la nuova alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle ci si aspetta un rilancio degli investimenti nelle infrastrutture della Capitale

PUBBLICATO DA Andrea De Angelis
05 Settembre 2019 - 14:10

«Auguri al nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Piena fiducia nel presidente del Consiglio e in una squadra che, sono certa, saprà lavorare nell'interesse dell'Italia, di Roma e di tutti i cittadini». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ha manifestato il proprio augurio e apprezzamento al nuovo Governo nazionale, quello targato Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. I due partiti che a Roma sono più che nemici, o che almeno lo sono stati finora. Perché è piuttosto evidente che qualcosa nei rapporti tra i due inevitabilmente debba ora cambiare.

Prova ne è il fatto che domani la sindaca incontrerà una delegazione dem per la prima volta da quando è stata eletta, come prova di distensione, e soprattutto nel tentativo di concretizzare seriamente il punto 26 del nuovo programma di governo. Perché nel trovare un'intesa le delegazioni dei due partiti che hanno redatto il programma del Conte Bis hanno pensato bene di non dimenticare la Capitale, pure con un punto a dir poco generico, ma pieno di significato, politico e concreto.
«Il Governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti». Tutto e niente insomma. E la Raggi ovviamente punta sul tutto. E un occhio attento lo starà volgendo sicuramente anche la Roma, perché in quel tutto potrebbero rientrare non poche cose di interesse del club giallorosso, soprattutto alcune infrastrutture che sarebbero molto utili in chiave stadio. Ed ecco forse la novità che la nascita di questo Governo potrebbe rappresentare per la Roma e per Roma. Partiamo dal dato politico. Il nuovo Governo un po' per vocazione, un po' per rispondere alle accuse dell'ex alleato Matteo Salvini, si presenta con la necessità di qualificarsi come un esecutivo propositivo, volto ai "sì" più che ai "no".

Il rilancio degli investimenti nelle infrastrutture è stata una delle prime richieste del Partito Democratico in fase di trattativa, e non risulta vi siano state particolari resistenze da parte dei 5 Stelle. Questo aspetto sicuramente favorirà interventi nel nostro territorio, che ad oggi è carente soprattutto sulla mobilità e sulla viabilità. Non è un azzardo ipotizzare che si possa riprendere in considerazione il finanziamento del Ponte di Traiano, o che si possa velocizzare la realizzazione del Ponte dei Congressi. Due opere che favorirebbero non poco l'impianto di Tor di Valle. Altro elemento positivo è la nomina della piddina Paola De Micheli alle infrastrutture. Già sottosegretario all'economia nel Governo Renzi e commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto durante il Governo Gentiloni, è probabile che la nuova responsabile del ministero fino ad oggi guidato da Toninelli, voglia riprendere i dossier lasciati aperti da Graziano Delrio, quindi anche lo stadio della Roma.

E ancora non guasta la decisione di reintrodurre il Ministro dello Sport. Ruolo affidato al 5 Stelle Vincenzo Spadafora. Da molti considerato il braccio destro di Di Maio, Spadafora ha un passato ricco nella politica italiana, dall'Udeur ai Verdi di Rutelli, ed è stato uno dei promotori del nuovo accordo con il PD. Un uomo quindi che potrebbe favorire il dialogo tra 5 Stelle e dem anche in ambito comunale. Del resto il dialogo tra le due forze è stato già ampiamente sperimentato, e con esiti pare positivi, anche in Regione Lazio.
Ed ecco un altro aspetto positivo. Il fatto che Governo nazionale, regionale e cittadino, ora siano in qualche modo legati non può che favorire ogni progetto in via di definizione. I due passaggi ancora da completare per l'approvazione definitiva, la Variante al Piano Regolatore Generale e la Convenzione Urbanistica, ora potrebbero contare sul sostegno del Governo (anche fattivo e concreto come scritto in precedenza), fatto che costringerebbe l'Assemblea Capitolina a non mettersi troppo di traverso. La sindaca ne esce sicuramente con una maggioranza più forte e finalmente con le mani libere. Mai come oggi la palla è veramente nel campo della Raggi, che davvero non ha più alcun alibi. 

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