Aia, Nicchi: "L'Italia continuerà a usare il Var. Giusti i 5 cambi"
Il presidente dell'Associazione italiana arbitri: "Non dovrebbero esserci problemi per applicare la tecnologia. Con le partite ravvicinate, meglio più sostituzioni"
Ieri l'Ifab, l'organo internazionale che stabilisce le regole del calcio, ha ufficializzato la decisione di portare a 5 le possibili sostituzioni per squadra in una partita per il resto della stagione 2019-20. Si è deciso inoltre, che ogni federazione potrà decidere se applicare o meno il Var. Su questi punti è arrivata ai microfoni di Tuttomercatoweb la risposta del presidente dell'Aia Marcello Nicchi. Ecco le sue parole.
"La ditta che ci fornisce le immagini verificherà in tempi celeri se i locali che fino ad oggi sono stati utilizzati per il Var sono idonei e se gli spazi consentiranno un adeguato distanziamento sociale. Ma anche se in questo caso non potessero essere rispettate le norme c'è comunque un rimedio: considerando che le partite saranno a porte chiuse non si farà fatica a trovare altri spazi più ampi dove poter lavorare. Dunque sulla carta non dovrebbero esserci problemi".
Sui cinque cambi a partita.
"Credo sia una scelta legittima e che segue alcune richieste che erano arrivate in previsione di una ripresa del campionato. Si prevede che le partite saranno ravvicinate, una ogni tre giorni per poter rispettare i tempi stabiliti per finire ai primi di agosto. Si giocherà a ritmo frenetico e quindi con cinque sostituzioni ci sarà spazio per il turn-over e per qualche giocatore la possibilità di recuperare a livello fisico".
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