Europa League, Mourinho si arrende ai rigori, passano i Rangers. Ok Eintracht e Spurs

Si è cominciato a delineare il quadro dei quarti finali di Europa League che non vedrà presente la Roma, sconfitta per 3-1 dall’Athletic Club di Bilbao.

Poteva essere una storia bellissima ed anche temuta dai romanisti (prima dell'amaro pomeriggio) ma svanisce l’impresa del Fenerbahce di Mourinho che ribalta il 3-1 subito in casa dai Rangers e porta ai rigori la sfida, dopo proteste importanti per un rigore non dato durante i supplementari. Dal dischetto la spuntano gli scozzesi, decisivi gli errori di Tadic, Fred e
Yandas. Serata positiva, invece, per le due inglesi favorite di questo torneo, Manchester United e Tottenham. I Red Devils travolgono la Real Sociedad dopo l’1-1 dell’andata e si impongono per 4-1 nella cornice dell’Old Trafford. La squadra di Amorim affronterà il Lione che ha spazzato via la Steaua Bucarest con un netto 4-0, che con il 3-1 dell’andata fa un risultato aggregato di ben 7-1.

Bene anche gli Spurs di Postecoglou che rimontano l’1-0 dell’andata a favore dell’AZ Alkmaar e si qualificano ai quarti di finale grazie alla doppietta di Odobert che fissa il risultato sul 3-1. I londinesi affronteranno l’Eintracht. Mai in discussione infatti la qualificazione per il Francoforte che, dopo il sorprendente 2-1 dell’andata in casa dell’Ajax, vince per 4-1 e manda a casa gli olandesi di Farioli.

Non riesce, infine, la rimonta dell’Olympiakos che ha provato a ribaltare il 3-0 che il Bodo Glimt gli aveva inflitto all’andata. La doppietta di Yaremchuck fissa il risultato sul 2-1 ma manda a casa i greci. I norvegesi saranno gli avversari della Lazio ai quarti i finale della Lazio, mentre l’Eintracht affronterà il Tottenham che ha eliminato l’AZ Alkmaar. Alla Lazio di Baroni infatti è bastato il pari casalingo (1-1) con il Viktoria Plzen per conquistare il passaggio del turno dopo il fortunoso 2-1 dell’andata con il gol di Isaksen a tempo scaduto. La rete iniziale è di Sulc, quella del pari di Romagnoli che fa definitivamente chiudere la sfida dell’Olimpico.