Europa League

Imbattuti in campionato, rimandati in Europa: la Dinamo Kiev ritrova la Roma

Partenza col botto in patria, ma le prime due uscite europee hanno portato a due ko. Tra volti noti e prospetti interessanti, tutto quello che c'è da sapere sugli ucraini

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
22 Ottobre 2024 - 15:57

Tre punti obbligatori, da una parte e dall’altra, ma con premesse completamente differenti. La Roma per centrare la prima vittoria in Europa League dopo aver iniziato la competizione da squadra col coefficiente europeo più alto. La Dinamo Kiev per provare a rialzarsi dopo i due ko nelle prime due giornate. Una partita che, almeno sulla carta, dovrebbe essere alla portata dei giallorossi di Juric, reduci da un avvio di stagione disastroso in campionato e in Europa. Ma la trasferta svedese contro l’Elfsborg ha già dimostrato e insegnato alla Roma come il campo sia padrone: nonostante la netta differenza di valori tra le due rose (332 milioni i giallorossi contro gli 81 milioni degli ucraini, dati Transfermarkt), non ci si potrà permettere alcuna sottovalutazione dell’avversario.

Turbo in campionato, falsa partenza in Europa

La Dinamo Kiev è sicuramente la squadra più importante del calcio ucraino, insieme allo Shakthar Donetsk. Negli anni 90 la Dinamo ha completamente dominato la Premier League ucraina, ma l’avvento degli anni 2000 ha portato lo Shaktar a contendersi ogni anno il titolo con i diretti avversari e, negli anni 10, la Dinamo ha perso un po’ di appetibilità proprio a discapito della squadra di Donetsk. Il titolo in patria manca da 4 anni ormai, ma in questa stagione la squadra di Shovkovskyi (classe 1975 e detentore del record di presenze nella storia del club) è partita con il turbo: 9 giornate, 8 vittorie e un pareggio. Squadra ancora imbattuta in patria, ma battuta per due volte in due occasioni in Europa League.

Una media di 2.3 gol a partita (per un totale di 21 reti in 9 sfide), mentre sono 5 i gol subiti e 6 i clean sheets raccolti finora in campionato. Se il dato dei palloni recuperati a partita (77.6) mostra una buona fisicità in mezzo al campo, quello degli errori che hanno poi portato al tiro degli avversari (ben 33) evidenzia gli importanti problemi di disattenzione degli ucraini. Un sistema di gioco che nasce come 4-2-3-1 (utilizzato sempre in campionato), ma che in Europa si è tramutato – almeno nelle prime due uscite – in un 4-3-3. Quel che rimane chiaro fin da subito è l’importanza delle ali d’attacco, come dimostrato anche dai 16.8 dribbling riusciti a partita. In Europa League la musica è ben diversa: due partite, cinque gol incassati e nessun gol segnato. Tuttavia, la Dinamo ha dimostrato di potersi affacciare più volte nell’area di rigore avversaria, mantenendo una buona media di possesso palla (54%), e registrando 12 tiri in porta contro Lazio e Hoffenheim. Finalizzazione da rivedere, probabilmente dovuta anche alla scarsa esperienza europea dei calciatori presenti nell’11 titolare.

Tra volti noti e future promesse

Sarebbe quasi impossibile non pensare subito al nome di Andriy Shevchenko nei discorsi legati alla Dinamo Kiev, e pure la squadra ucraina nel corso degli anni non ha mai smesso di sfornare ottimi calciatori. Oltre a Yarmolenko, tornato in patria alla Dinamo dopo 6 anni e attualmente al posto nella top 10 dei calciatori con più presenze nel club, sono parecchi i volti conosciuti anche dal campionato italiano come Kaladze, Miguel Veloso e Antunes. Il terzino sinistro è l’ex della partita: solo 9 le apparizioni in giallorosso, ben 79 presenze invece con la maglia della Dinamo. Tra le ultime uscite di rilievo dal club verso i grandi campionati europei, sono da segnalare Tsygankov (in forza al Girona), Zabarny (al Bournemouth di Tiago Pinto) e Mykolenko (all’Everton).

Per quanto riguarda la rosa di quest’anno, la Dinamo presenta diversi profili da tenere sott’occhio, su tutti il centravanti titolare: Vladyslav Vanat. Classe 2002, a 22 anni ha collezionato 81 presenze, 32 gol e 15 assist in maglia blu e 9 presenze in nazionale. Esperienza e qualità per il centrocampo arrivano dai piedi di Mykola Shaparenko, classe 1998 e in forza alla Dinamo dal 2015: 185 presenze, 26 gol e 30 assist. Titolare della nazionale ucraina.

Al fianco di Shaparenko, cresce Volodymyr Brazhko: centrocampista 2002, reduce da una prima annata convincente (30 presenze, 6 gol e 3 assist complessivi) e pronto a riconfermarsi in questa stagione. Riflettori puntati anche sui due centrali, Taras Mykhavko e Denys Popov. Il secondo, classe 1999, sta ormai acquisendo le vesti da veterano della difesa. Il primo è un giovanissimo, 2005, che ha saputo ritagliarsi il proprio spazio fino a ottenere la titolarità. Sulla trequarti il pericolo è rappresentato da Vitaliy Buyalski, da dieci anni con la maglia della Dinamo: 330 presenze e 76 gol per il trequartista. E tornando all’importanza degli esterni d’attacco, occhi puntati su Nazar Voloshyn: l’ala classe 2003, nell’ultima stagione, ha collezionato 9 gol e 8 assist in 31 partite con la Dinamo. Bene anche le esperienze nelle Under nazionali: 8 partite, 2 gol e 4 assist con l’Ucraina Under 21 e 2 gol in 3 partite con l’Under 23.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI