Europa League

Verso l'Europa League, vent'anni dal caso Frisk in Roma-Dinamo Kiev

Il 14 settembre 2004 la notte della "monetina" e la mano pesante dell'UEFA: 0-3 a tavolino con gli ucraini e due gare a porte chiuse. Era l'anno dei cinque allenatori

Il frame televisivo che mostrò l'arbitro Frisk colpito

Il frame televisivo che mostrò l'arbitro Frisk colpito

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
21 Ottobre 2024 - 13:56

Giovedì prossimo saranno passati 7.345 giorni, o meglio, vent’anni (e un po’) da Roma-Dinamo Kiev del 2004. Il 14 settembre è un martedì di coppa, Champions League precisamente. È l’esordio nella competizione che più conta in Europa per la squadra giallorossa, guidata da Rudi Voeller, venuto a soccorrere il club che tanto gli aveva dato da calciatore, subentrato a Prandelli che si era dimesso il 26 agosto, dopo soli tre mesi, prima dell'inizio del campionato, a causa della grave malattia che aveva colpito la moglie Manuela.

Non una partita come tutte le altre, ma non per quello che accade sul terreno di gioco. Al termine dei primi 45 minuti il punteggio vede gli ospiti in vantaggio per 1-0 grazie al gol su punizione di Gavrancic. Dopo il fischio finale del primo tempo, Mexes colpisce con un calcetto Verpakovskis, che si butta a terra e inizia a rotolare. L’arbitro Frisk, già protagonista due anni prima di un Roma-Galatasaray finito in una mega-rissa tra giocatori, rappresentati turchi e polizia italiana, estrae il cartellino rosso diretto per il francese della Roma. Mentre rientra negli spogliatoi il direttore di gara svedese viene colpito da un oggetto non identificato (probabilmente una monetina) lanciato dalla Tribuna Monte Mario (non si è mai trovato il colpevole) e dopo essersi reso conto di sanguinare si accascia a terra, sorretto dall’assistente giudice di linea. Una volta rientrato negli spogliatoi, dove gli prestano le prime cure, sospende la gara.

«Desidero scusarmi ufficialmente con il direttore di gara – dichiara Franco Baldini, allora direttore sportivo della Roma, il giorno dopo -. È il minimo che possiamo fare per quanto accaduto ieri sera. L’arbitro è stato subito soccorso dai nostri medici e poi riaccompagnato in albergo all’1.30 di questa notte. Avevamo assicurato 400 poliziotti e 400 incaricati del servizio d’ordine per garantire che tutto si svolgesse nella massima sicurezza, e invece un gesto insensato ha vanificato tutti i nostri sforzi. Offriamo la nostra piena collaborazione per arrestare il colpevole».

La Roma viene “stangata” dall’UEFA: 0-3 a tavolino e due partite a porte chiuse. Mentre in Italia i media mainstream e l’opinione pubblica si scagliano contro la città di Roma e i romani, la sentenza arrivata per responsabilità oggettiva, viene considerata anche relativamente morbida visti i precedenti. Ma è la stagione, maledetta, dei cinque allenatori: Prandelli, Voeller, Sella, Delneri e Conti, che arrivò in finale di Coppa Italia, poi persa contro l’Inter. Una stagione che più di un tifoso romanista, facendo i debiti scongiuri, accosta a quella da poco iniziata. All’epoca la Roma, dopo 8 partite aveva 9 punti, uno in meno della squadra attuale, con 3 sconfitte anziché 2. Che serva per farsi coraggio?

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