Europa League

Senso di appartenenza e qualità offensiva: ecco l'Athletic di Valverde

Domani l'esordio nella nuova Europa League contro la Roma. Tra punti di forza, debolezze e calciatori da tenere d'occhio: una panoramica sull'avvio di stagione dei baschi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Lorenzo Paielli
25 Settembre 2024 - 17:11

Lasciata alle spalle un’annata magica, l’Athletic Club (e non Bilbao, come richiesto in maniera specifica dai tifosi baschi) è ripartito subito in quinta anche in questa stagione. I biancorossi sono reduci da una Copa del Rey che mancava dall’83-84, e da un 5° posto in solitaria in campionato che è valso la qualificazione diretta in Europa League. E sulla stessa scia della scorsa stagione, la squadra allenata da Ernesto Valverde, autentica bandiera del club, è tornata in campo con gli stessi buoni propositi mostrati negli ultimi mesi. Le prime due uscite di campionato non avevano fatto ben sperare i tifosi dell’Athletic: un pareggio con il Getafe al San Mamés e una sconfitta contro il Barcellona. Poi la vittoria di misura col Valencia e la sconfitta all’ultimo minuto contro l’altra big della Liga, l’Atletico Madrid. Nelle ultime tre giornate il risveglio: 9 punti tra Las Palmas, Leganes e Celta Vigo. Sette partite, quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte e 13 punti in classifica, stabile nelle prime posizioni.

Attacco al potere, c’è l’incognita difensiva

Una fase offensiva caratterizzata da calciatori di gamba e di qualità: il punto forte del club. Idee chiare e decise, si cerca molto spesso la profondità e il cross dal fondo per gli inserimenti dei centrocampisti o degli attaccanti all’interno dell’area. Un sistema di gioco facilitato soprattutto dalla potenza fisica e dalla velocità delle ali d’attacco a disposizione nel 4-2-3-1: i fratelli Williams (Nico e Iñaki), ma anche Alex Berenguer, vecchia conoscenza del campionato italiano. Le ripartenze in contropiede sono una delle armi letali della squadra di Valverde: nelle prime 7 partite di campionato, sono 11 i gol, quasi tutti arrivati al termine di una proposta di gioco ben precisa (10 di questi all’interno dell’area e 3 arrivati da colpi di testa). Una proposta dinamica, con la trequarti protagonista: una media di 5 contropiedi a gara e 9.4 dribbling riusciti nei 90’. A conferma della continua ricerca della giocata sono i 123 cross effettuati in sette partite. Sicuramente da migliorare il cinismo sotto porta: non un alto tasso di conversione, fermo al 17%, che si riflette anche sulla media dei 3.4 tiri in porta effettuati in queste prime 7 uscite in Liga.

Nella passata stagione, la difesa era stata il vero punto di forza dell’Athletic: i baschi hanno rappresentano la seconda difesa più imbattuta del campionato (37 gol subiti), alle spalle solo del Real Madrid campione (26). Tuttavia, questa stagione non è partita nel migliore dei modi: nelle 7 gare disputate, la porta è rimasta inviolata in sole 2 occasioni e i 7 gol subiti portano alla media di un gol incassato a partita. Troppi errori non all’altezza delle prestazioni della scorsa stagione: gli spazi lasciati nella metà campo difensiva dai baschi potrebbero essere utili al reparto offensivo giallorosso. Inoltre, il dato dei possessi persi è un altro campanello d’allarme per Valverde: 134.9. Ma le potenzialità della forza difensiva dei baschi rimangono comunque evidenti: 50 palloni recuperati a partita accompagnati da una media del 42.9% dei contrasti vinti - a terra - e il 46.6% dei contrasti aerei.

"Ellos tienen la cartera, nosotros la cantera!"

"Loro hanno i soldi, noi il vivaio!". Uno degli slogan più noti dei tifosi dell’Athletic parla chiaro: il senso di appartenenza è il punto cardine dell’identità basca e soprattutto dell’Athletic Club. Un vivaio da sempre florido e che ha lanciato numerosi talenti nel corso degli anni: un chiaro e recente esempio riguarda quello dei fratelli Williams: Nico – che ha recuperato dall’infortunio alla caviglia – e Iñaki. Altro osservato speciale sarà il secondo portiere, Agirrezabala. Anche lui in dubbio fino all’ultimo per dei problemi accusati nell’ultima sfida contro il Celta, l’estremo difensore classe 2000 dovrà difendere i pali al posto del titolarissimo Unai Simon. Il campione d’Europa sarà out per diversi mesi, e il ragazzo arrivato nel 2018 nelle giovanili dell’Athletic è pronto a scendere in campo. Tra gli altri calciatori da tenere d’occhio, oltre ai 3 ottimi prospetti segnalati dal collaboratore de Il Romanista, Marco Palma, l’attenzione tra presente e futuro cade anche su Daniel Vivian (difensore centrale, classe 1999) e Unai Gomez (centrocampista offensivo, classe 2003). A centrocampo il focus va soprattutto su Benat Prados, classe 2001 e pronto a prendersi la mediana basca, mentre sarà importante per Valverde la qualità di Oihan Sancet: il trequartista aveva attirato l’interesse di numerosi top club europei, ma un anno fa è arrivato il rinnovo record del contratto per ulteriori 9 anni. Anche se più sottovalutato rispetto agli altri compagni di reparto, Gorka Guruzeta si è meritato a suon di buone prestazioni il posto da titolare come centravanti. Nel pieno della maturità calcistica, a 28 anni, con i suoi 188 centimetri non rappresenta il classico bomber, ma sa rendersi un serio pericolo le difese avversarie. Sulle fasce, il nome da attenzionare per il futuro riguarda Adama Boiro: il terzino sinistro 2002, scuola Osasuna e ritenuto dai dirigenti del club “Una forza della natura”.

 

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