Quel trionfale Primo Maggio 1983 che accomuna Roma e Athletic
Mentre Agostino Di Bartolomei si augurava di «arrivare in porto col vessillo», a Bilbao i tifosi baschi festeggiavano un titolo atteso 27 anni
Primo maggio 1983, una data cruciale non soltanto per i romanisti: mentre Ago si augura di «arrivare in porto col vessillo», ed esulta in ginocchio abbracciato da Ancelotti dopo il gol del 2-0 all’Avellino, a Bilbao si scende in piazza per festeggiare il settimo titolo nazionale dell’Athletic. Che, dopo un periodo d’oro tra gli Anni 20 e 30, non vinceva un campionato da 27 anni. La stagione seguente, mentre la Roma cavalca in Coppa dei Campioni, loro vengono eliminati al secondo turno, ma vanno a bissare il trionfo in Primera División: quello del 1983-84 è l’ultimo campionato vinto dal club basco, che punta soltanto su calciatori nati e cresciuti lì, ragazzi “fatti in casa” che spesso e volentieri si sono tramutati in veri campioni.
L’ultimo in ordine cronologico è Nico Williams. Ma prima di lui ci sono stati il bomber Aritz Aduriz e il fantasista Julen Guerrero, una sorta di Totti ante-litteram che rifiutò Real e Barça per rimanere all’Athletic. E ancor prima Rafael Moreno Aranzadi, soprannominato “Pichichi”, l’uomo a cui è intitolato il premio di capocannoniere in Spagna, o Telmo Zarra, detentore del record di gol in Liga prima dell’avvento dei marziani CR7 e Messi.
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