Bordin: "Sorpreso dell'esonero. Lo Slavia Praga ha una mentalità vincente"
L'ex tecnico dello Sheriff a Radio Romanista: "Non mi so spiegare cosa sia successo nel 6-0. Roma forte nei singoli, ma contro i cechi sarà difficile"
Dopo la sconfitta contro lo Slavia Praga per 6-0, lo Sheriff ha deciso di esonerare Roberto Bordin. L'allenatore, è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista per raccontare le ultime ore nel club moldavo e i suoi piani futuri. Di seguito, le sue dichiarazioni.
Quali sono le tue sensazioni dopo l'esonero?
"La situazione è particolare. Ho chiesto anche ai miei vari collaboratori, che sono stati esonerati insieme a me, che cosa possa essere successo quella sera lì (quando lo Sheriff ha perso 6-0 con lo Slavia Praga, ndr.), perché non ce lo siamo ancora spiegato. In 6 minuti eravamo già sotto di due gol, la partita è stata completamente sbagliata ma mi rifaccio a quello che ho detto ai ragazzi quando li ho salutati per l'ultima volta: una partita non può cancellare quello che è stato fatto di buono da gennaio, con il campionato vinto, la coppa vinta e l'accesso ai gironi di Europa League. La partita è stata negativa per tutti, a partire dal sottoscritto che è il primo responsabile. I giocatori non hanno saputo reagire e abbiamo preso questa batosta".
Poi effettivamente, guardando la gara, non ci si aspettava quel risulato. Siamo rimasti tutti spiazzati. Quanto successo è da collegare solo a quella partita?
"Al momento sembra di sì. È ovvio che il risultato è stato pesante e un 6-0 non è mai capitato a questa squadra. Effettivamente la partita precedente e quella contro la Roma avevano fatto ben sperare, ma nessuno si aspettava questo risultato. Non so cosa aggiungere, perché il nostro lavoro è questo. Praticamente è stata solo una partita sbagliata da quando sono qui e avrei avuto piacere nel continuare a concludere almeno il girone".
Che cosa ti ha lasciato lo Sheriff e che cosa pensi di aver lasciato al club?
"Come dicevo prima ai ragazzi ho preso molto da loro, sono giovani pieni di entusiasmo. Ho cercato di prendere da loro e spero di aver lasciato qualcosa a tutti quanti per quanto riguarda la mia esperienza. Lascio un club importante, che mi ha fatto bene in questi 8 mesi. Gli obiettivi sono stati raggiunti, speravo nella Champions ma stare in Europa League è tanto. Lascio un club ben organizzato, posso essere sorpreso della decisione dopo una sola partita sbagliata ma nel nostro lavoro ci può stare e bisogna accettarlo, voltando pagina e ricominciando a lavorare".
È possibile dopo gli ottimi risultati da gennaio, come la vittoria del campionato e i gironi di Europa League, basti una partita per compromettere tutto?
"È ovvio che sia successo questo, perché fino a qualche settimana fa andava tutto benissimo, specialmente dopo la gara contro la Roma. Abbiamo mantenuto il primo posto nonostante una lista europea ridotta a causa degli infortuni, abbiamo giocato anche spesso ed è una cosa abbastanza sorprendente. Ma può capitare, è il nostro lavoro. Ovviamente è una domanda a cui non so rispondere. È successo, ora bisogna rimboccarsi le maniche, cancellare tutto questo e cercare di ricominciare".
Invece lo Slavia Praga è una squadra così forte, come è sembrato contro lo Sheriff?
"Noi ci abbiamo messo del nostro, però quella gara è stata diversa da quella giocata contro la Roma. I giallorossi sono bravi nel palleggio, bravi nei singoli, ma lo Slavia è partito fortissimo. Facevano una pressione altissima sia contro il Servette sia in campionato; ci eravamo preparati, ma ci hanno sorpreso con due gol in 7 minuti, non siamo riusciti a uscire dal centrocampo per un bel po'. Hanno impressionato tutti, specialmente la panchina quando sono entrati giocatori giovani che sanno giocare. La squadra è molto forte e te ne rendi conto quando ci giochi contro. La Roma è diversa e imposta la partita sul piano fisico, avendo giocatori molto bravi singolarmente".
Dopo averle affrontate entrambe, come pensa che finirà il doppio confronto tra la Roma e lo Slavia Praga?
"Ovviamente le partite vengono preparate e in base a quello i giallorossi potranno vedere le rotazioni che hanno fatto in campo, specialmente a centrocampo dove quasi non c'erano ruoli e ogni giocatore si spostava in una zona di campo che non era la sua e giocava molto bene. A parità di corsa e impegno fisico le qualità dei giocatori sono diverse e questo può fare la differenza. Dipende dall'approccio con cui uno affronta la squadra ceca, loro non si fermano e hanno cercato di farci il settimo e l'ottavo gol. Hanno una mentalità vincente".
Quale sarà il futuro di Bordin?
"Adesso tornerò a casa, sarei tornato ugualmente durante la sosta nazionali per qualche giorno. In Italia girerò tra allenamenti e partite, sicuramenete il 14 dicembre (quando si giocherà Roma-Sheriff, ndr.) o in un'altra occasione sarò a Roma per vedere la squadra".
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