Monchi: "Mourinho è un allenatore top, la Roma non regala niente"
Il direttore sportivo del Siviglia: "Penso che nella Capitale avrei potuto fare meglio. Giocare in finale contro i giallorossi è qualcosa di speciale"
Il direttore sportivo del Siviglia Monchi ha parlato ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della sfida contro la Roma. Di seguito le sue dichiarazioni.
Quanto è speciale questa partita?
"Tanto. Per prima cosa perché si tratta di una finale che arriva dopo una stagione un po' brutta. Arrivare a una finale è sempre bello e giocarla contro la Roma è speciale. Sono contento di giocarla e di farlo contro la Roma".
Spesso chiediamo a lei qual è il segreto del Siviglia nelle sue vittorie in Europa League.
"Dopo la prima finale è cambiato tutto, non avevamo mai giocato una partita così e poi ne abbiamo vinte 6. Quello di Antonio Puerta nel corso della nostra prima finale di Europa League è il gol più importante della storia del Siviglia".
Il Siviglia ha vinto tutti questi trofei con lei in dirigenza. Alla Roma invece ha raggiunto la semifinale di Champions League.
"Sono due cose diverse. Il lavoro a Siviglia è fatto per me, mentre a Roma sono arrivato in corso d’opera e abbiamo fatto una bella stagione, con una semifinale europea e un terzo posto. Il Siviglia lo abbiamo costruito dopo tanti anni, nel 2000 eravamo nella seconda serie spagnola e ora siamo in una finale. È un percorso più lungo".
Cosa ne pensa di Mourinho?
"È un allenatore top, ha vinto ogni finale che ha giocato. È bravo, forte e conosce bene queste partite, questo è un dettaglio in più per la Roma".
Che partita si aspetta? Cosa le piace della Roma?
"La Roma mi piace perché vuole vincere. Dobbiamo essere bravi per riuscire vincere, la Roma non regala niente. Penso che ognuno giocherà nel modo in cui ha giocato per arrivare qui. Sarà difficile ma credo che la squadra che farà meno errori vincerà".
Ripensando alla Roma cosa le viene in mente?
"Purtroppo dopo il primo anno non è andata nel migliore dei modi. Penso che avrei potuto fare meglio, continuo a pensarlo".
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