Castro: "Penso che vinceremo, ne sono convinto come tutta la squadra"
Le dichiarazioni del presidente del Siviglia: "Non ho paura di niente, ho vissuto di tutto nel calcio. Rispettiamo la Roma, ma abbiamo in testa la vittoria”
Domani alle 21 la Roma scenderà in campo contro il Siviglia alla Puskás Aréna di Budapest per la finale di Europa League.
Il presidente degli andalusi Josè Castro ha rilasciato un'intervista ai microfoni di As con ovviamente focus principale sul prossimo impegno dei suoi ma non solo.
Di seguito le sue dichiarazioni:
Hai già parlato con il pittore nel caso dovessi aggiungere un’altra Europa League? (Il presidente Castro ha un dipinto nel suo studio che lo ritrae con le coppe vinte, nel 2020 il quadro è stato ritoccato con la sesta Europa League)
“In realtà è il pittore che ha parlato con me, mi ha detto che la prossima settimana spera di tornare per ritoccare il dipinto. Si chiama Vicente Corona, è un tifoso del Siviglia, un abbonato”.
Non sei scaramantico prima di una finale?
“No, non sono scaramantico. Penso che meritiamo questa coppa per tutto quello che abbiamo passato negli ultimi mesi. Dobbiamo vincerla, è necessario”.
È fondamentale giocare la Champions League?
“La Champions League dà prestigio, fa rivalutare i giocatori e, soprattutto, porta denaro. Guadagni di più rispetto a un’Europa League, è importante soprattutto post pandemia”.
Il Siviglia deve vincere per non restare fuori dalle coppe. Ha paura di questo scenario?
“Non ho paura di niente, ho vissuto di tutto nel calcio. Penso che vinceremo, ne sono convinto come tutta la squadra. Rispettiamo la Roma, ma abbiamo in testa la vittoria”.
Perché ha detto che il Siviglia “deve” vincere questo titolo?
“Abbiamo dato tanto all’Europa League e dobbiamo ricevere il massimo. Qualsiasi squadra avrebbe abbandonato la competizione sapendo di essere in lotta per la retrocessione, ma noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo eliminato PSV Eindhoven, Fenerbahçe in quel bruttissimo momento e poi due grandi squadre come Manchester United e Juventus”.
Un cammino non previsto.
“In Europa League la squadra si trasforma. I giocatori del 2006 sono completamente diversi da quelli di oggi, ma non importa”
Mendilibar ha risollevato la squadra.
“Sì, ci ha detto che credeva di avere la cura per il Siviglia e l’ha trovata. A noi piace attaccare, giocare da dietro è molto rischioso”.
Mourinho?
“L’anno scorso abbiamo affrontato la Roma in amichevole e ci ho parlato un po’. Mourinho è un maestro e un plus per la Roma per la finale. Noi però abbiamo entusiasmo, una buona squadra e un buon tecnico come Mendilibar che ottiene sempre il massimo dai giocatori”.
Questo entusiasmo vi aiuterà?
“Sì, vincere la settima Europa League in un anno così difficile sarebbe importante per dare gioia ai tifosi”.
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