Europa League

Betis-Roma 1-1: i giallorossi tengono il punto

Gli spagnoli in vantaggio fortuito nel primo tempo con un tiro di Canales deviato da Ibañez. Nel secondo pareggio di Belotti e finale in crescendo

Il tiro in porta di Belotti contro il Betis

Il tiro in porta di Belotti contro il Betis ((As Roma via Getty Images))

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
14 Ottobre 2022 - 09:06

Spazzati via i timori di non essere all’improvviso all’altezza del compito che le veniva richiesto, la Roma torna dalla gita a Siviglia senza fiatone, con un punto che le va stretto e che fa brodo e che dovrebbe consentirle di giocarsi il secondo posto nella gara finale del Gruppo C di Europa League, quando all’Olimpico arriveranno i bulgari del Ludogorets (che ieri hanno battuto l’Helsinki in casa). Ottima la prestazione al Villamarin del gruppo giallorosso privo di Dybala, Zaniolo, Wijnaldum, Karsdorp e Celik e con l’idea di giocarsi tutto in una sorta di dentro o fuori che si è complicato ovviamente quando nel primo tempo il Betis ha trovato il vantaggio con un gol casuale che ha fatto sprofondare la Roma all’inferno. Ma nel secondo tempo, dopo una bella tirata d’orecchie di Mourinho, è stato lui stesso a definirla così a fine gara, la squadra ha replicato la stessa autorevolezza del primo tempo aggiungendo però quel dinamismo e quella tigna che invece all’inizio non c’è stata. Così è arrivato il pareggio di Belotti col brivido dell’analisi video del Var di due minuti e, soprattutto, il Betis non ha mai insidiato la porta di Rui Patricio se non con qualche tiro da lontano fuori dai pali.

Che non brilli più troppo lo stellone che ha accompagnato la Roma in Europa l’anno scorso è apparso chiaro per le modalità con cui si è rotto l’equilibrio del primo tempo, un tiro di Canales da fuori area, più o meno dalla stessa mattonella da cui era arrivato una settimana prima all’Olimpico il gol del pareggio degli andalusi di Rodriguez, con la decisiva deviazione di Ibañez, capitato per caso sulla traiettoria, distratto come se fosse stato un passante con un cane al guinzaglio. Era il 34’ di un primo tempo che la Roma stava gestendo con inattesa disinvoltura, palleggiando meglio dei padroni di casa, gestendo il possesso palla con qualità, distribuita meglio pure sul campo con l’auspicato 352 con Belotti e Abraham insieme dall’inizio per la prima volta, Pellegrini e Cristante intermedi di un centrocampo con Matic nel ruolo di play, e i soliti tre difensori davanti a Rui Patricio. Niente di nuovo invece per Pellegrini, con il suo 4231 senza troppi punti di riferimento offensivi, con Canales a girare lungo tutto l’arco dell’attacco, Rodri quasi imprendibile sulla destra nei suoi improvvisi cambi di direzione ma realmente mai troppo efficace, e il più statico Joaquin sulla sinistra. La Roma aveva dato l’impressione di poter persino andare in vantaggio, arrivando spesso con molti uomini a ridosso dell’area di rigore sugli sviluppi armonici del palleggio in uscita dal basso.

Già al 10’ un suggerimento da sinistra di Spinazzola ha trovato un primo impatto nel contrasto tra Belotti e Pezzella, e sul rimpallo Pellegrini si è trovato il pallone tra i piedi ma ha calciato ciabattando sul terreno e ne è uscita una traiettoria strozzata. Poi al 13’ il capitano romanista ha indovinato uno splendido corridoio per Abraham che si è distratto per una frazione di secondo al momento dello scatto e il pallone gli è passato davanti imprendibile. Il pericolo da parte del Betis è arrivato solo su iniziativa del solito Canales che gestendo un pallone sulla trequarti ha visto ad un certo punto un taglio del terzino sinistro Miranda alle spalle della linea difensiva (con Zalewski in ritardo sulla chiusura) e l’ha servito con precisione, rimanendo incredulo per l’indecisione del compagno che invece di incornare di testa ha cercato uno strano intervento di spalla permettendo alla difesa giallorossa di liberare. Duri gli spagnoli al solito nei contrasti e arbitro incapace di far rispettare il regolamento: ha cominciato ignorando un chiaro fallo di Ruibal su Spinazzola dopo pochi minuti, poi non è stato aiutato dal Var che avrebbe potuto sanzionare col rosso una gomitata chiaramente cercata di Miranda sul povero Zalewski (rimasto tramortito un paio di minuti) e poi non ha visto neanche una gomitata nel costato di Willian José a Smalling allo scadere del primo tempo. Così Matic ha provato a farsi giustizia da solo alzando anche lui il gomito su Joaquin in un contrasto ricevendo però l’ammonizione. E in un’altra offensiva andalusa, Cristante è rimasto colpito poco fuori area senza che l’arbitro sia intervenuto, né gli spagnoli si sono fermati, provocando una serie di proteste che sono costate il solito cartellino evitabile a Mancini. Prima dell’intervallo la Roma aveva persino raggiunto il pareggio, ma sul gran cross di sinistro di Spinazzola Belotti ha incornato in porta partendo da una posizione di millimetrico fuorigioco. Il peccato è stato che a metà del tempo dalla parte opposta quattro giocatori romanisti avevano invece preso il tempo ai difensori andalusi sul cross di Zalewski che però si è rivelato fuori misura di qualche metro. Roma decisamente sfortunata, ma sostegno inesauribile da parte dei 2000 tifosi arrivati da Roma e piazzati nella piccionaia del Benito Villamarin.

Con Camara al posto di Matic Mourinho ha tolto dal campo all’intervallo uno degli ammoniti  (con Mancini) e aumentato il tasso di dinamismo dei suoi. Bella sorpresa il guineano, subito nel vivo del gioco e rapido in ogni occasione. Suo l’assist del gol del pareggio di Belotti all’8’ della ripresa, su iniziativa partita da Pellegrini, passata sui piedi di Abraham e allungata verso Camara, che sarebbe stato in fuorigioco se la palla non fosse stata toccata prima da Belotti, bravo poi Mady a fintare il tiro e a restituire invece il pallone a Belotti, che ha fatto centro a porta vuota. I tanti cambi degli allenatori (per la Roma dentro a mano a mano Viña, Bove e El Shaarawy, per il Betis Luiz Henrique, Iglesias, Rodriguez, Carvalho e Moreno) hanno spento un po’ gli ardori. In fondo il pareggio a quel punto stava bene ad entrambi: il Betis per difendere il primo posto, la Roma per puntare il secondo. Peccato solo per quella sensazione che con un po’ di coraggio in più si sarebbe potuto anche provare a vincere. Ma va bene così.

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