Serie A, passo indietro della Lega: "Riprenderemo quando sarà possibile"
Niente ipotesi, niente date: insistere oggi sulla data della ripartenza quando neanche gli epidemiologi sanno dire quando si potrà uscire sarebbe stato da stolti
Ci hanno ripensato i presidenti. Stavolta niente falchi e niente colombe. Niente passi avanti, semmai un passo indietro. La Lega ci prova a darsi un tono di serietà e magari si può persino apprezzare il tentativo. Ieri, dopo l'assemblea dei presidenti, è stato partorito un comunicato che più o meno suonava così: «La Lega considererà la ripresa dell'attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, attenendosi ai decreti del governo e tenendo in primaria considerazione la tutela della salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte. Nell'affrontare i diversi scenari, che restano incerti, la Lega di Serie A, con la partecipazione dei rappresentanti delle società, proseguirà tramite i tavoli di lavoro già costituiti ad analizzare l'impatto e le conseguenze del Covid-19 a livello medico, economico, normativo, sportivo e di risk assessment per i club e la stessa Lega».
Niente ipotesi, niente date, niente minacce. Per quello ci sarà tempo dopo quando verranno prese le decisioni e qualcuno, ovviamente, si metterà di traverso, qualsiasi cosa diversa dalla ripresa del campionato venga decisa. Del resto insistere oggi sulla data della ripartenza quando neanche l'epidemiologo più informato è in grado di dire quando si potrà tornare a frequentare bar e ristoranti sarebbe stato da stolti.
Ma si stanno tutti convincendo che sarà possibile tornare a giocare: quando la curva si abbasserà e il famoso rapporto R0 sarà inferiore a 1 (in pratica quando si abbasserà a zero la potenziale trasmissibilità del fattore patogeno e quindi ci sarà meno di un contagiato per ogni positivo) si potrà tornare a giocare considerando gli eventuali positivi come degli "infortunati" e non più come "untori" che obbligheranno tutti coloro che sono entrati a contatto all'obbligo dell'autoisolamento. Ma i controlli dovranno essere rigorosissimi.
L'altro tema assai discusso ieri è stato quello del possibile taglio agli stipendi dei calciatori. Lontano l'accordo collettivo con l'associazione di Damiano Tommasi: visto che poi ogni società dovrà ratificare un accordo proprio, tanto vale andare da soli, ognuno per conto suo.
La Roma probailmente seguirà l'esempio della Juventus, con quattro mesi tagliati ed eventualmente da restituire parzialmente nel prossimo esercizio. La Lega ha anche comunicato che è stata attivata la pagina istituzionale sul sito della Lega Serie A (http://www.legaseriea.it/it/weareoneteam) per raccontare, attraverso la campagna #weareoneteam, il contributo delle Società a supporto delle strutture ospedaliere, dei Medici, degli Infermieri e di tutto il Personale ospedaliero, ogni giorno in prima linea in questa sfida contro il coronavirus. Grande evidenza è stata data alle numerose iniziative partorite dalla Roma.
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