Inter-Roma, Dzeko contro Spalletti e un altro tabù
Con il tecnico di Certaldo ha segnato il maggior numero di gol in Italia, ma al Meazza contro i nerazzurri non ha mai segnato in carriera
C'è una Roma con Dzeko e una Roma senza. E la prima dà una maggiore affidabilità, non tanto per una questione di gol, quanto per la gestione che Edin, con la sua stazza, la sua classe e la sua visione di gioco, riesce a fare di un intero reparto. Per carità, quando Ranieri è tornato ad allenare la Roma e ha subito espresso la sua dicendo che il bosniaco e Schick dovevano giocare insieme, aveva lasciato sperare che il binomio facesse decollare il ceco. Anche perché a Di Francesco l'avevano richiesto in parecchi di vedere insieme due giocatori che di qualità ne hanno da vendere. Ma schierati vicini l'uno all'altro fanno fatica a esprimerla. Proprio a San Siro, nella partita di andata con il Milan persa nei minuti di recupero, Eusebio l'aveva schierato con Pastore alle spalle e non era andata benissimo. Non tanto per il risultato, quanto per il gioco e per il nervosismo che Edin aveva iniziato a manifestare. Ora che Dzeko si è sbloccato in casa in campionato, Ranieri si aggrappa ai suoi gol per la Champions. Lui ha in testa solo di portare la squadra ancora una volta tra le grandi d'Europa, dove la Roma si è abituata a stare e dove anche lui vuole stabilmente soggiornare.
Le voci di mercato
Anche per questo i rumors sul possibile mancato rinnovo di contratto - tutto da vedere anche in relazione a chi sarà il tecnico della Roma nella prossima stagione - hanno riacceso vecchie sirene e riempito colonne di giornali: Dzeko possibile obiettivo dell'Inter, che la Champions, salvo harakiri, la giocherà anche l'anno prossimo. Ausilio e Marotta, che dovranno gestire il caso Icardi e trovare un partner di rendimento garantito per far crescere Lautaro Martinez, lo stimano, è fuor di dubbio. Né è un mistero che a Edin l'Italia piaccia più di ogni altro Paese dove abbia giocato (si trova benissimo nella Capitale, che resta l'ambiente ideale per il diamante di Sarajevo). All'Inter ritroverebbe Spalletti, sempre che i contratti valgano ancora (Luciano è in scadenza 2021 con il club nerazzurro, ma la sua conferma è tutt'altro che scontata), allenatore che Dzeko stima moltissimo, non fosse altro perché sotto la sua gestione ha stabilito il suo record stagionale in Italia (39 reti in stagione), nonostante dal tecnico toscano si sia preso più di una frecciata sulla famigerata poca cattiveria sotto porta. Se l'Inter si farà avanti stasera con la Roma tra un convenevole e l'altro in tribuna non possiamo saperlo, quello che è certo è che al momento c'è solo un obiettivo e il capitano della Bosnia vuole risolvere un altro piccolo intoppo: non segna in due partite consecutive di campionato dall'ottobre 2017. Fece 7 reti in 5 partite di fila, l'ultima proprio a San Siro, quando sbloccò la partita che la Roma vinse con il Milan. Un buon viatico, anche se alla Scala del calcio finora Dzeko ha segnato solo ai rossoneri (per tre volte). Tre incroci nel capoluogo lombardo con i nerazzurri e mai dire gol. Con loro, tra l'altro, non giocò all'andata per un problema muscolare. Sarebbe ora di dare una svolta.
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