Champions

Di Francesco: "Vogliamo trascinare i tifosi. Perotti out, Ünder quasi sicuramente convocato"

Alla vigilia della gara di ritorno dei quarti di Champions League contro il Barcellona, il tecnico ha parlato in conferenza: "La mentalità vincente si crea con il tempo"

PUBBLICATO DA La Redazione
09 Aprile 2018 - 11:25

Vigilia di Champions League per la Roma, che domani ospiterà il Barcellona allo Stadio Olimpico per il ritorno dei quarti di finale di Champions League. Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa insieme a Nainggolan. Queste le dichiarazioni del tecnico:

Domani sono attesi più di 60 mila spettatori: è una responsabilità in più?
"C'è sempre, perché noi dobbiamo dare sempre il meglio per i tifosi: ancor di più domani, perché dobbiamo riscattarci dopo il 4-1 subìto all'andata. I tifosi devono essere la nostra arma in più, ma noi vogliamo trascinarli".

Al termine della gara con la Fiorentina lei ha detto che non era stato contento di come si era allenata la squadra...
"Colgo l'occasione, perché a Roma è facile che si mettano tutti contro tutti: il mio riferimento era agli ultimi allenamenti perché mi ero arrabbiato per i pochi gol segnati nell'allenamento di sviluppo della manovra. Quindi il riferimento era al fatto che a volte la poca cattiveria in allenamento te la porti anche nelle partite. Siamo mancati nel cinismo e nella cattiveria anche con la Fiorentina, ma non si comprano al supermercato queste cose: concretizzare poco è un difetto che ci portiamo dall'inizio dell'anno, ma non è vero che i giocatori si allenano con poca intensità".

Barcellona e poi il derby: a questo punto chi gioca domani può giocare anche domenica?
"Questa partita va affrontata con i migliori, poi penseremo al derby. Dobbiamo cercare di fare qualcosa di importante, dando il massimo per i colori che dimostriamo. Abbiamo conquistato qualcosa che nessuno si aspettava, ma perché non credere al miracolo? Abbiamo il dovere di provarci e di dare il massimo. Solo dopo penseremo al derby"

E' possibile la rimonta?
"Cosa le devo rispondere, che non ci crediamo? E' normale che è difficile, ma è giusto crederci, perché in casa siamo stati squadra, come del resto anche il Barcellona. E' ovvio che ci dobbiamo provare, anche se abbiamo di fronte un giocatore che si diceva non stesse al meglio e ha fatto una tripletta l'altro giorno. Dovremo cercare, come abbiamo fatto all'andata, di chiudere le linee di passaggio per fargli arrivare il minor numero di palloni possibili tra le linee"

C'è qualcosa nella mentalità che secondo lei manca ancora in questo ambito? 
"Della città non parlo: prima del Bologna pensiamo al Barcellona, prima del Barcellona pensiamo alla Lazio... La capacità e la mentalità si devono costruire principalmente a Trigoria. Sento parlare di mentalità vincente, ma qui si è vinto pochissimo e in passato. Si crea con il tempo, dando continuità al lavoro, senza andare troppo dietro all'ambiente. Alla lunga le chiacchiere non servono, ci vogliono i risultati, che da tempo sono altalenanti. Niente scuse su radio o ambiente, siamo noi dall'interno che dobbiamo cambiare le cose".

Un aggiornamento sulle condizioni di Ünder e Perotti? Ci può essere spazio per Schick?
"Certo, magari per cercare la via del gol Patrik può essere molto utile, anche se in questo campionato ha segnato poco. Potrebbe essere della partita, come anche Under, che sta bene: oggi valuteremo definitivamente le sue condizioni, ma di certo sarà convocato. Perotti di certo non ci sarà, ho l'auspicio di averlo a disposizione per il derby, ma non sarà semplice".

Il Barcellona in casa induce sempre l'avversario a sbagliare: ha studiato qualcosa per fare la cosa inversa, costringendoli a commettere degli errori decisivi?
"La qualità nelle squadre sta anche in chi non sbaglia mai, e loro in questo hanno grande qualità. In alcune situazioni li abbiamo portati all'errore, senza però concretizzare. I nostri errori invece li abbiamo pagati caro. Abbiamo il desiderio di andare a fare la partita, di aggredire, di essere trascinati e di fare la partita. Non dobbiamo prendere gol. Magari ci sarà qualche decisione sbagliata a nostro favore, può succedere. In questa gara per forza di cose ci vuole un qualcosa in più.".

Si accontenterebbe di rivedere il tipo di prestazione dell'andata? Ha fatto vedere qualche grande rimonta del passato?
"Secondo me più che farle vedere, dobbiamo crederci noi. Mi basta far rivedere loro la partita nostra con il Chelsea. Nell'atteggiamento siamo stati bravi all'andata, ma siamo mancati nella precisione. Questa squadra non ha mai perso ed è un'armata, ma il Barcellona non è stato costruito oggi: la mentalità è stata creata negli anni, ed è questa la loro forza. radja domani ci deve dimostrare di essere un grande giocatore e si deve prendere questa responsabilità. Ha qualità impressionante, che non sempre ha dimostrato, ora deve dimostrarle trascinando i suoi compagni".

Come si spiega la diversità di risultati in casa tra campionato e Champions?
"Chi gioca in Serie A con questa maglia deve avere stimoli sempre. Nella crescita di ogni calciatore, allenatore e gruppo deve passare la mentalità che ogni partita è determinante e importantissima".

Che partita avete immaginato per tentare il miracolo domani?
"Se facciamo una grande difesa è difficile poi fare gol, anche per le nostre caratteristiche. Bisogna far bene la fase difensiva, che significa anche far bene quando siamo in avanti".

La Roma ha un po' snobbato il campionato per via di questo impegno in Champions tra andata e ritorno?
"Io cerco di portare quella che è la mia idea, che può piacere o non piacere, ma do sempre il massimo, con amore, pregi e difetti. Anche io devo cercare di sbagliare molto meno. Noi abbiamo perso 4-1 e l'abbiamo preparata male, così come con la Fiorentina, in cui abbiamo attaccato per 90'. Sicuramente dobbiamo migliorare e essere più efficaci, ma a livello di impegno in ogni caso diamo il massimo"

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