Pagelle Barcellona-Roma: sostiene Peres, c'è una bocciatura pesante
Bruno sfodera la sua miglior prestazione e regge bene entrambe le fasi Kolarov crea pericoli, Strootman mette ordine. De Rossi e Manolas generosi ma sventurati
Quando giochi nella tana dei migliori del mondo e prendi quattro gol, sembra andato tutto come da pronostico. Invece mai come questa volta il risultato racconta una verità molto parziale. Due autogol, due rigori netti negati (a punteggio ancora in bilico), un primo tempo dignitosissimo, una ripresa più che sfortunata e il migliore del mondo reso mai pericoloso. La crudeltà del calcio è anche la sua bellezza, dicono. Quelli che non sono della Roma, lo dicono oggi.
ALISSON 6 - Con Messi, Rakitic e Suarez sembra ingaggiare una serie di duelli personali, che nel primo tempo vince senza eccessive difficoltà. Deve arrendersi a due suoi compagni di squadra a cavallo fra i due tempi. Sul terzo gol non è immacolato nella respinta corta, sull'ultimo esente da responsabilità.
PERES 6,5 - Forse la sua miglior prestazione in giallorosso. Sicuro fin dai primi istanti, quando ruba palla a Messi e riparte in bello stile. Ma in tutta la gara non sbaglia praticamente nulla, né in fase difensiva, tantomeno quando si propone.
MANOLAS 5,5 - All'inizio è uno dei componenti principali del muro che si oppone agli attacchi avversari. Poi è sfortunatissimo sul doppio rimpallo che manda la sua scivolata prima sul palo e poi nella porta romanista.
FAZIO 5,5 - Tiene bene la posizione, almeno fin quando la squadra non si scolla troppo per cercare di rimediare a ingiustizie e sfiga. Lui è il Comandante e chiama la carica, finendo però spesso lontano dalla sua zona di competenza. E quando hai di fronte quegli attaccanti, forse è un eccesso di confidenza.
KOLAROV 6 - La partita offensiva della Roma nasce e si conclude sui suoi piedi: prima lancia e offre i suoi classici cross tesi, sul finale conclude direttamente con una punizione che esce fuori di poco.
PELLEGRINI 5,5 - Il suo dinamismo è carburante prezioso nel centrocampo della Roma, eppure a volte finisce per strafare. Uno dei palloni che perde diventa sanguinoso. Ma è pur vero che subito dopo lo stop a seguire che chiama al fallo Umtiti meriterebbe il rigore.
DE ROSSI 5,5 - Comincia chiudendo ogni linea di passaggio e al contempo mettendo ordine. È quasi perfetto, fin quando un eccesso di generosità non lo costringe a sbagliare porta. Da lì in poi, è vittima di un vistoso calo.
STROOTMAN 6 - È il primo a chiamare il pressing che soprattutto all'inizio dei due tempi sorprende il Barça. Il più continuo in mezzo al campo, dove recita da frangiflutti.
FLORENZI 5,5 - Paradossalmente il terzino di ruolo alle sue spalle ne limita il raggio d'azione. Ha meno campo per la sua corsa prorompente, ma lo sfrutta poco. È però suo il cross che a inizio ripresa mette Perotti davanti alla porta. A singhiozzo.
DZEKO 6 - Anche quando non è al top, si conferma decisivo. Conquista un rigore che sarebbe sacrosanto con qualsiasi arbitro tranne quello del Camp Nou e timbra ancora, stavolta di sinistro, per la 19ª volta in stagione. Scusate se è poco.
GONALONS 4,5 - Entra a mezz'ora dalla fine e procede con ordine, fin quando non va in tilt regalando a un killer come Suarez una sorta di assist.
EL SHAARAWY 6 - Sarà questione di fascia, ma in 20' si destreggia bene.
DEFREL 5,5 - Come a Bologna, entra carico, voglioso, con il piglio giusto. Ma ha sui piedi la palla per beffare Ter Stegen che gliela aveva appena regalata. Invece di ringraziare, il francese ricambia.
IL MIGLIORE - DIEGO PEROTTI 6,5
Valverde schiera un'inedita catena di destra improntata alla difensiva e Diego subito ne approfitta. Sospinto anche dal compagno di fascia mancina, che alle sue spalle macina gioco e si inserisce sempre, creando ulteriori spazi anche per lui. Per tutta la gara la coppia formata da lui e da Kolarov tiene bassi gli omologhi blaugrana e inventa le azioni offensive maggiormente degne di nota. A ripresa appena cominciata la palla gol più nitida per pareggiare capita proprio al numero 8, ma sulla sua parte meno avvezza a trovare la porta: la testa. Tanto che l'argentino spreca. Ma non demorde fin quando non apre una crepa catalana: sul suo assist si avventa il solito Dzeko che realizza. Prima e dopo il gol, quando la Roma sembra addirittura vicina ad accorciare ulteriormente, è sempre lui a creare pericoli. Perottimo.
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