Di Francesco: "Superata la sindrome Olimpico. Daniele si merita questo gol"
Il tecnico giallorosso dopo la partita: "Nel secondo tempo mi sono messo 4231 perché ho visto che eravamo troppo distanti dagli attaccanti"
Eusebio Di Francesco ha parlato dopo Roma-Torino, vinta 3-0 dalla Roma dopo un pessimo primo tempo e una buona ripresa. Queste le sue parole alle emittenti televisive.
DI FRANCESCO A MEDIASET
All'inizio siamo stati macchinosi nella manovra. Poi nel secondo tempo ho cambiato qualcosa e siamo andati meglio. Sindrome Olimpico? Oggi abbiamo superato questo scoglio. Con maggiore convinzione possiamo sfruttare meglio le occasioni e le qualità che abbiamo. Con lo Shakhtar ci servono dodici uomini. Schick? Non ha fatto bene come tutta la squadra nel primo tempo. Agendo da primo attaccante forse si allarga un po' troppo. Sono giocatori che vanno aspettati. Ha le qualità, diamogli tempo. Chi è intenditore di calcio capisce che ha delle qualità importanti. Nel secondo tempo mi sono messo 4231 perché ho visto che eravamo troppo distanti dagli attaccanti. Radja vicino agli attaccanti ha permesso di sfruttare meglio le ripartenze e di mettere in difficoltà gli avversari. Tra primo e secondo tempo ho cambiato qualcosina nel "chip" dei giocatori.
Quanto rammarico c'è vedendo la rosa rispetto allo Scudetto?
"Se pensiamo sempre a quello che potevamo fare va male. Non dobbiamo guardarci troppo dietro. Ci sono tanti giovani venuti da campionati differenti che stanno crescendo. Tutto ci insegna e tutto ci fa migliorare":
Con Alisson avete un bonus +1 o +2, vero?
"Nella prima parte del campionato non lo abbiamo mai usato, adesso stiamo cercando di usarlo di più (ride, ndr)".
DI FRANCESCO A SKY
Nei primi 45' la difficoltà è stata dovuta alla difesa schierata del Toro?
Sono stati bravi a pressarci e ad accorciare, noi invece ci siamo messi in difficoltà da soli. Nessuno cercava la profondità. Nel secondo tempo ho cambiato il sistema, con Nainggolan dietro le punte, e ci ha aiutato. Primo tempo da cancellare sotto tutti i punti di vista.
Nel secondo tempo una crescita collettiva. Un giudizio su Schick?
Per diventare grandi bisogna passare attraverso il collettivo. Patrik ne è la dimostrazione. Nel secondo tempo ha giocato meglio con gli altri. Da centravanti tende troppo ad aprirsi, deve giocare più centrale.
Martedì arrivate con più fiducia?
Vincere aiuta a vincere. Martedì bisogna giocare in dodici. Abbiamo bisogno del loro sostegno.
State lavorando su dei principi.
Il concetto è quello di riuscire a riempire gli spazi giusti. Nel primo tempo lo abbiamo fatto poco. Nel secondo la squadra si è mossa in maniera coordinata. Noi lavoriamo sui principi, se li seguiamo siamo più corti e più pericolosi.
Schick deve crescere?
Ha grandissime qualità tecniche. Chi capisce di calcio lo vede che è un giocatore di spessore.
Le tue emozioni oggi?
Sono contento che abbia segnato Daniele. Ieri si è svegliato alle 6 di mattina per andare al funerale. Gli ho chiesto cosa volesse fare e mi ha risposto "Voglio giocare". Questo gol se lo merita tutto, sono contento abbia segnato.
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