Da Roma a Boston: Monchi incontra Pallotta e conferma Di Francesco
I due si sono confrontati con una società specializzata in software calcistici. Poi, in serata, hanno parlato anche su presente e futuro di tecnico e giocatori
Una giornata con il presidente. Potrebbe essere un buon titolo per un film. Nello specifico è la full immersion che el señor Monchi ha fatto nelle ultime ventiquattro ore con Jimmy Pallotta. Incontro programmato da tempo e non figlio, che sarebbe pure stato legittimo, delle ultime delusioni di una Roma risprofondata al centro di una crisi tecnica e ambientale.
Da Trigoria ci raccontano, peraltro senza troppi particolari, che si è trattato di un incontro di natura soprattutto tecnologica. Cioè l'illustrazione e spiegazione di un innovativo software che come obiettivo ha quello di facilitare la scoperta di giovani talenti, campo a cui è molto sensibile il presidente. Domanda inevitabile: ma allora perché non è partito il capo scouting, Francesco Vallone che in questo campo se ne intende come pochi al mondo? La risposta è che non è mai stata prevista la sua partenza per Boston e che le notizie uscite in precedenza a proposito di un viaggio in coppia erano destituite di ogni fondamento.
"Money Ball - l'algoritmo vincente"
Eppure, sempre per quello che ci raccontano, l'incontro tecnologico in una Boston con temperature migliori di quelle con cui ci stiamo confrontando in questi giorni a Roma, c'è stato. Un incontro prolungato e dettagliato. A cui avrebbero partecipato anche i figli del presidente da sempre molto interessati all'argomento ed esperti di informatica. L'obiettivo che la Roma sta perseguendo è quello tipo il film «Money ball» dove il protagonista grazie alla tecnologia riesce a trasformare una squadra perdente in una vincente. Grazie a un algoritmo capace di individuare i giocatori migliori.
Roba che a un personaggio come Walter Sabatini faceva drizzare i capelli. Non altrettanto al señor Monchi, e non per una questione che i capelli sono un ricordo. L'ex ds del Siviglia è molto interessato a questi aspetti innovativi del calcio, convinto che come minimo possano abbreviare i tempi di lavoro, fermo restando che poi in ogni caso non si potrebbe fare a meno della visione diretta del giocatore. In questo senso la Roma già da tempo sfrutta la tecnologia, basti dire, tanto per fare un esempio, che in tutte le Academy colorate di giallorosso, gli allenatori ogni giorno devono dare un voto e scrivere una scheda su ciascun ragazzino. L'attuale software utilizzato dalla Roma si chiama Tag.bio (evitare battute, please) sul quale sono stati investiti circa 250.000 dollari per migliorarlo. Una tecnologia che è al servizio del capo scouting Vallone e dei suoi nove collaboratori e che prevede, per qualsiasi giocatore venga selezionato, che ognuno dia un voto al calciatore in questione arricchendolo con una scheda.
Pallotta furioso
Fin qui l'ufficialità che, ci rendiamo conto, può anche indurre a dire ma a noi cosa ce ne importa di tutto questo? Comprendiamo. Perché quello che conta è il dopo della full immersion tecnologica. Cioè il tete a tete successivo tra presidente e direttore sportivo. Monchi ha trovato un Pallotta piuttosto su di giri, sia chiaro non per questione etiliche, ma perché non è certo soddisfatto dell'ultimo periodo della Roma, sia del tecnico che dei calciatori. Nessuna sorpresa, peraltro, visto che i contatti tra Boston sono quotidiani e ripetuti.
Fiducia a Di Francesco
Su quello che i due si sono detti, c'è un riserbo comprensibile e totale. Ma crediamo di non dire un'eresia se tra presidente e direttore sportivo si sia parlato anche di presente e futuro. Cominciando dall'allenatore. E pure qui non crediamo di sbagliare, se ribadiamo come la fiducia del direttore sportivo nei confronti del tecnico sia rimasta la stessa di quando decise di prenderlo per la panchina della Roma. Non rischia Eusebio e solo un tracollo nelle prossime partite tale da azzerare le possibilità di qualificazione per la prossima Champions League, potrebbe metterne in dubbio la conferma come da contratto. Diverso il discorso per quel che riguarda i giocatori. Su quelli si lavorerà e parecchio nel prossimo mercato.
Tre scenari
Già, ma quale budget per il mercato? Monchi sta lavorando su tre scenari. Il primo, quello più ottimista: Roma qualificata per la prossima Champions League, ai quarti di finale della stessa coppa di quest'anno, l'ufficialità di uno sponsor. Il secondo, una via di mezzo: con due delle opzioni soprascritte realizzate o, peggio, con una soltanto. Il terzo, il peggiore: nessuno dei tre obiettivi viene centrato e allora la situazione si complicherebbe parecchio. In ogni caso, questo tipo di discorsi possono essere stati soltanto teorici, potranno trasformarsi solo nel momento in cui si saprà, a grandi linee, che tipo di fatturato sarà prevedibile per il prossimo esercizio.
Non resta che aspettare. Intanto oggi Monchi si imbarcherà alla volta di Roma dove arriverà in serata. E Pallotta? Rimarrà a Boston anche se pare stia valutando la possibilità di presentarsi a Roma per la sfida di ritorno con lo Shakhtar. Festeggiare la qualificazione ai quarti lo rasserenerebbe. E pure parecchio.
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