Roma-Atalanta, Di Francesco: "La squadra non mi è piaciuta per niente nella personalità"
L'allenatore giallorosso ha parlato dopo la sconfitta contro i nerazzurri: "Stiamo facendo qualche passo indietro. Mi aspetto qualcosa in più"
L'allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato dopo la sconfitta per 2-1 contro l'Atalanta. Queste le sue parole:
A MEDIASET
Che succede?
Siamo partiti bene i primi dieci minuti, poi ci siamo disuniti. Quando si gioca nella Roma bisogna avere la forza di giocare in un modo. La squadra non mi è piaciuta per niente dal punto di vista della personalità. Per fare gol facciamo molta fatica ultimamente.
Manca quella cattiveria davanti la porta…
Stiamo facendo qualche passo indietro, dobbiamo fare mea culpa e capire che per diventare cattivi e determinati dobbiamo ritrovarci. La sosta ci farà ricaricare e riposare fisicamente e mentalmente, per tornare quella squadra che non si è vista nell'ultimo periodo.
I tuoi leader devono darti una mano…
Nelle grandi squadre i giocatori più rappresentativi devono essere trainanti. Mi aspetto qualcosa in più, abbiamo fatto cose importanti ma ora meno. Ora siamo incudine, dobbiamo fare tesoro degli errori e tirare fuori quel pizzico di personalità che deriva dalle caratteristiche e dalla forza di alcuni giocatori che devono trascinare i più giovani.
Hai individuato la causa dello stop?
Oggi nonostante tanti cross il gol è venuto su una giocata in verticale. Io lo voglio, a giocare lateralmente siamo tutti bravi, mentre a forzare la giocata è diverso, ci vuole più personalità ed il desiderio di fare qualcosa, consapevole che una la puoi fare bene ed una no. Andiamo al cross ma comunque non cambia. Forziamo la giocata, ora lo facciamo ancora poco, evidentemente sbaglio io e devo lavorarci di più.
Con Nainggolan avreste vinto?
Non c'è la controprova. Nelle sconfitte Radja ha sempre giocato. E' stata fatta una scelta etica e per comportamento. Le scelte vanno fatte, se sei bravo salgono sul carro sennò scendono tutti. Dalla prossima ci sarà Radja e sarò contento.
A SKY
Come mai la difesa ha vissuto questi 20 minuti da incubo?
Non è solo responsabilità dei difensori ma di tuttala squadra. Persa una palla a centrocampo con in ingenuità, non ha giocato più il nostro calcio. Sono ripartiti con troppa facilità sui nostri errori tecnici. Abbiamo avuto occasioni non concretizzate. La squadra è mancata di personalità e ha avuto timore, nel primo tempo sotto le aspettative.
Perché non avete sfruttato la superiorità numerica?
Nel primo tempo abbiamo avuto qualche palla importante per far gol ma facciamo fatica a concretizzare la mole di gioco. Mi meraviglia la lettura sbagliata in certe situazioni. A volte i calciatori hanno voluto calciare da 30 metri, questo ti fa capire quando non c'è lucidità ma solo confusione.
Sembra che ognuno vada per conto suo…
E' una cosa su cui abbiamo lavorato a livello collettivo, nei momenti di difficoltà ci siamo scollati. E' venuta paura e timore, anche nel fare un passaggio di dieci metri. Questo non deve accadere a chi vuole giocare nella Roma e ambire a cose importanti. Siamo scesi sotto tutti i punti di vista ma ci dobbiamo ritrovare, soprattutto nelle energie mentali più che in quelle fisiche.
A ROMA TV
Dobbiamo rialzarci, la Roma è ancora forte… Primo tempo in cui la squadra è stata sotto le aspettative, è mancata personalità e si è disunita per paura. Non deve accadere per calciatori che giocano nella Roma, a livello psicologico la squadra va rimessa in sesto e io da allenatore devo essere in grado di farlo e leggere queste situazioni per rimediare. Peccato per la ripresa, con l'uomo in più dovevamo essere più bravi e ci siamo intestarditi, anche con i tiri della disperazione da fuori. Non siamo riusciti a mettere dentro la palla, non c'era la capacità di leggere dove uno andava a finire, oggi la squadra non mi è piaciuta per niente sopratutto nel primo tempo.
La rabbia può essere un punto di ripartenza?
Questa settimana sarà importante per il recupero riguardo le energie mentali. Possiamo dire che ci vuole più rabbia, ma non si acquista al supermercato e va messo in campo anche con disciplina tattica. Quando si perdono le distanze non va bene, non si possono perdere tutte le qualità. Dopo il primo gol la squadra ha fatto 20 minuti imbarazzanti, c'era paura a differenza anche di altre partite non vinte in cui questo non si era visto.
Hai già in mente su cosa vuoi focalizzarti per ripartire?
Posso anche ripartire dal sistema di gioco e dai giocatori, quando vedi che qualcosa non funziona cerchi di mettere la squadra per sfruttare i giocatori pronti. Queste partite mi hanno dato risposte su chi affidarsi. Paradossalmente la squadra cambiata meno rispetto al solito ha fatto meno, prima ci si preoccupava quando facevo turnover. Ci ritroviamo a parlare di questo, non mi aspettavo questa prestazione. Nel secondo tempo dovevamo sfruttare meglio le situazioni di vantaggio che abbiamo avuto.
Cosa succede nelle teste dei ragazzi?
Posso capire a volte quelli più giovani, dobbiamo essere bravi a trascinare anche loro con quelli che hanno più spessore, ma oggi punto il dito su tutta la squadra. Noi abbiamo fatto le nostre fortune lavorando come collettivo, oggi ci siamo impauriti e disuniti. E' difficile entrare nella mente dei calciatori e capire cosa c'è nell'inconscio ma ho visto cose che non mi aspettavo, come nella letture difensive. Erano cose che avevamo fatto con qualità nelle prime 18 partite, oggi nel primo tempo sembrava che non avevamo mai giocato assieme. Anche da qui si deve il carattere dei giocatori.
Cosa voleva cambiare con i subentrati?
Loro erano bassi, cercavo qualità per attaccare alla porta. Ci sono stati momenti in cui eravamo 6 in area avversaria, non c'è stato nessuno in grado di leggere dove cadesse la palla. Abbiamo cercato di chiudere la squadra avversaria nella metà campo, anzi ci ho provato.
Non c'è stata verticalizzazione?
Gli ultimi gol di Dzeko vengono così, abbiamo lavorato in settimana su questo ma dobbiamo farlo di più e i ragazzi devono crederci di più. Ma quando le squadre si chiudono bisogna andare sugli esterni e non cercare i tiri da 30 metri che sono legati dalla fortuna e non sono costruiti.
IN CONFERENZA STAMPA
Cosa succede alla sua Roma?
Credo che siamo in involuzione, per quanto dimostrato questa sera, dopo il gol dell'Atalanta sembrava una squadra disunita, c'era la paura di giocare a cinque metri. Siamo mancati in personalità e nel desiderio di riprendere la partita, abbiamo fatto tutto sporadicamente, non da collettivo. Bisogna stare solo zitti, si è incudine, bisogna riprendere l'aspetto mentale, perché se si corre male si fa fatica. Stiamo correndo poco insieme, c'è scollamento. Devo individuare questo aspetto il prima possibile, per ritrovare la squadra che ci ha dato grandi soddisfazioni.
Nessuna vittoria in rimonta?
Questa partita è diversa da altre, non avevamo mai preso due gol nei primi 20 minuti, la squadra si è disunita con troppa facilità. Dobbiamo riguardarci bene negli occhi e capire cosa vogliamo fare, se abbiamo fatto qualcosa di importante, si vede che un'identità c'era. Più che i sistemi di gioco, bisogna scegliere gli uomini a cui affidarsi. Queste partite mi hanno dato risposte positive, è mancata anche personalità, che ci vuole per giocare nella Roma.
E' mancata una reazione di squadra?
Segnale negativo, si fa una scelta forte, anche insieme al calciatore, per dare forza e identità al gruppo. Non è accaduto, è un vero peccato ma non bisogna tornare indietro. È ovvio che oggi, sul carro di quello che è giusto ci sale poca gente, ma nella vita bisogna fare delle scelte e averne la forza. Le abbiamo fatte, me ne assumo le responsabilità, sto zitto e mi auguro che torneremo sul carro per gioire di qualche altra vittoria. Io ho grandissimo dispiacere, ma la scelta che è stata fatta è quella che andava fatta per crescere, è servita anche a Radja. Chi vuol capire capisca, ognuno a casa sua è libero di educare le persone come vuole. Mi auguro che quando ci sarò io sarà sempre così.
Quanto hanno influito il gesto di De Rossi e la sconfitta di Coppa Italia?
Quella di oggi è una prestazione negativa, in altre situazioni al di là di chi ho fatto giocare è un'altra squadra. Mi girano davvero le scatole ad aver perso col Torino, la squadra è tornata indietro da lì, ma dal punto di vista del desiderio siamo mancati. Mi ha fatto anche un po' rabbia, perché l'avevamo trovato: perché perderlo? Oggi in alcune situazioni uno scappava e uno saliva, in altre situazioni l'abbiamo fatto bene. Dobbiamo trovare energie nervose per tornare a essere quelli di prima. Devo cercare di dare spiegazioni, ma dobbiamo rimboccarci tutti le maniche e capire come lavorare.
La sosta?
I giocatori hanno ovviamente delle regole, ma mi viene da sorridere quando stanno per i fatti loro. Vi posso dire che ho fatto il calciatore, ci può stare a livello mentale uno scarico, può dare una mano. Mi auguro di ritrovare giocatori più carichi mentalmente, vogliosi di riprendere quello che hanno lasciato per strada. Dispiace, stasera sono rammaricato per la prestazione del primo tempo, in cui la squadra non mi è piaciuta per carattere e personalità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA