Serie A

Roma-Lazio, le pagelle: imposta Fazione. Nainggolan monumentale

Federico difende, comanda e ribalta l’azione. Kolarov avanza di prepotenza. Dzeko imprescindibile, De Rossi detta i tempi (belli). El Shaarawy bello e generoso

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
19 Novembre 2017 - 11:30

Poco da dire, molto da godere. La Roma stravince il derby, ben al di là di quanto dica il risultato finale. Permettendosi anche un regalo agli altri, senza il quale nemmeno ci sarebbe stata una partita. Non c'è stata. Non c'è mai con loro. E stavolta c'è anche la goduria della festa.

ALISSON 6

Dev'essergli gelato il sangue dopo due giri d'orologio, quando un guardalinee burlone attende qualche secondo di troppo per segnalare quello che l'intero stadio ha visto. Poi si gela restando inoperoso a guardare i compagni prendersi beffe degli avversari per 70 minuti. Non è caldo e si vede appena sta per combinare il pasticciaccio brutto della serata in combutta con Manolas. Poi torna inattivo.

FLORENZI 6,5

Nel primo tempo la Roma affonda più sulla corsia mancina e quando si gioca a destra lui alterna discese poderose e qualche spreco di troppo. Nella ripresa sale con maggiore sicurezza, poi esce dolorante.

MANOLAS 6,5

Sarebbe da 8 per dedizione e puntualità nelle chiusure. Ma a metà ripresa decide di giocare a rimpiattino con Alisson. Vado io, vai tu e alla fine una palla innocua diventa avvelenata, chiamando in causa il Var. Mano di Manolas sembra una condanna, più che un'assonanza. Ma la Roma è forte. E vincerà.

FAZIO 7,5

La calma olimpica con cui gestisce anche i palloni più complicati e ribalta l'azione è il miglior viatico per non far prendere i compagni dal panico. Tranquilli, c'è il Comandante.

KOLAROV 7,5

Per la prima mezzora Marusic lo tiene più cauto del solito. Ma Kola non è tipo impressionabile e a un certo punto decide di farsi rimpiangere ulteriormente da quegli altri. Avanza con prepotenza, sfiancando gli avversari fino a costringerli al fallo da rigore. È una costante spina nel fianco destro nemico e cerca il gol con insistenza, anche da lontano. Sarebbe stata estasi assoluta, ma lo è anche vederlo festeggiare sotto la Sud.

NAINGGOLAN 8,5

Monumentale. Radja è un robot: lotta, scivola, arpiona, corre, cade e continua a calciare anche in caduta, fa la mezzala e il trequartista, strappa palloni agli avversari, tira, crossa, imposta, fa ammonire gli altri, esalta i suoi. Esalta noi. L'evoluzione della specie calciatore tocca l'apice con lui. Manca poco che si trasformi in un razzo missile con circuiti di mille valvole. Ma non è escluso che prima o poi lo faccia. A un cavallo di razza simile nulla è precluso. Anche quando non è al meglio. Viene da chiedere cosa sarebbe successo in caso contrario, se avesse potuto allenarsi regolarmente. Meglio (non) scoprirlo su di loro, che sono stati fulminati per la seconda volta dal Radja-laser: l'ennesimo tiro dalla distanza a chiudere un uno-due da godimento assoluto. Climax.

DE ROSSI 7

Se il Mare diventa scoglio, c'è Capitan Roma. Si piazza in mezzo in doppia veste di frangiflutti e regista. Detta i tempi e si gode quelli belli, a fine partita.

STROOTMAN 6,5

Alla mezzora ha l'occasione per farli piangere ancora, ma Cataldi non c'è, la bottiglietta nemmeno e allora li risparmia. Ma non si risparmia nella consueta lotta.

EL SHAARAWY 7

La sintesi della sua partita è in un tacco volante sbagliato e immediatamente recuperato con caparbietà e tigna. Se anche Stephan si mette a rincorrere, è finita. Per chiunque ci incrocia.

DZEKO 7,5

È ancora una volta il più pericoloso: di testa e di piede fa gridare al gol. In più combatte, tiene palla, funge da regista offensivo. Giocatore totale e totalmente romanista anche nello spirito: Edindispensabile.

PEROTTI 8

Otto (di maglia) per otto (di voto) fa Perotti, oltre che 64, ovvero più o meno i dribbling con i quali manda in visibilio noi e dallo psicologo gli altri. Sblocca con un rigore dei suoi, sul finale Rocchi lo sfida con quel recupero fuori da ogni grazia e lui ribatte tenendo palla e continuando a dribblare. Forse ancora a fine gara, quando evita tutti per catapultarsi sotto la Sud in tripudio.

GERSON 7

Il «bellino» è diventato bello. Dal Chelsea a Firenze al derby, i big match non scottano più e lui ha un sinistro (e una grinta) che è una meraviglia. Ritrovato.

PERES S.V.

Dieci minuti (più infinito recupero) per ringhiare pure lui.

JESUS S.V.

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