Serie A

Roma-Lazio, Di Francesco: "Ho sempre voluto questa panchina. Che fatica all'inizio"

L'allenatore giallorosso ha parlato a poche ore dal fischio d'inizio, in programma alle ore 18

PUBBLICATO DA La Redazione
18 Novembre 2017 - 09:53

"Il derby non è una partita come tutte le altre". Esordisce così Eusebio Di Francesco, intervistato dal canale yuotube della Serie A per presentare Roma-Lazio.  "E' una partita particolare, ma dal punto di vista del lavoro e della preparazione della gara per me è come le altre. E' un match molto importante, una stracittadina che esula anche un po' dalla classifica, però diventa importantissima perché tutte e due le squadre si trovano in ottima posizione. Le emozioni sono le stesse, ma le responsabilità da allenatore sono nettamente maggiori. Quando giochi hai la possibilità di sfogare tutte le energie, tutto quello che hai accumulato durante i giorni precedenti alla gara. Ora invece dovrò soffrire un po' di più. Inzaghi? Era sveglio, furbo e smaliziato e penso che lo sia anche da allenatore. Devo fargli i complimenti, perché nonostante la sua giovane età è riuscito a mantenere un gruppo unito e solido, ha lavorato benissimo in un ambiente non facile. Il 3-3? Un'emozione forte che mi sono gustato più a fine gara perché eravamo sotto di due gol e io feci il 3-2. Non ho avuto nemmeno tanto il tempo di esultare ma ho caricato i miei compagni per andare a cercare il pareggio che poi è arrivato grazie a Totti che è stato bravissimo. A Inzaghi faccio un grosso in bocca al lupo perché va fatto, ma è ovvio che poi si spera che possa prevalere la Roma. C'è grande rispetto tra di noi. Gli dico di sbagliare qualcosina in più perché ultimamente azzecca tutto soprattutto quando fa i cambi".

A livello generale, l'allenatore giallorosso ha raccontato i suoi primi mesi sulla panchina che ha sempre sognato: "Ho sempre aspirato a diventare allenatore della Roma, al di là poi delle emozioni del derby che è una cosa unica sono contento di poterlo fare. La società è cambiata, però tante persone che lavoravano con me sia quando facevo il calciatore che il team manager sono rimaste, questo per me è un aver riallacciato rapporti precedenti. Della città ho sempre avuto un grandissimo ricordo, per me è stata una società importantissima. Ho ricominciato una nuova avventura ricominciando tutto daccapo, entrando in una squadra che aveva ottenuto un ottimo secondo posto, avendo fatto un gran campionato, vi assicuro che far passare il mio messaggio di calcio inizialmente non è stato facile, anche se il percorso è ancora lungo. Vincere con un gol di scarto significa avere grande maturità, però non significa non aver fatto un'ottima prestazione. È il contrario, puoi essere stato meno bravo a chiudere tante situazioni che hai creato. 1-0 e un gol di scarto sono differenti, quello di Bergamo è totalmente differente da quelli fatti con Crotone, Bologna e Torino. Cercare sempre di dominare la partita, di aggredire gli avversari e di determinare pensando a se stessi più che agli altri".

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