Galliani: "Avrei voluto Dybala", Stroppa: "Sarebbe stato un sogno"
Il retroscena dell’ad: "Avevo invitato gli agenti a casa, ma Paulo voleva giocare le coppe". Il tecnico: "Mourinho lo guardavamo in televisione fino a ieri"
"Non era Mauro Icardi il campione che ha declinato la nostra offerta di cui aveva parlato nei giorni scorsi il presidente Berlusconi - ha dichiarato il vicepresidente e amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, intervistato dal Corriere della Sera - ma Paulo Dybala. Avevo invitato gli agenti a casa mia, ma il giocatore preferiva un club che disputa le coppe". E poche ore dopo, inevitabilmente, è scattata la domanda in conferenza stampa al tecnico, Giovanni Stroppa. "Se mi sarebbe piaciuto allenarlo? Sarebbe sempre bello allenare giocatori forti". Ha altri problemi al momento l’ex centrocampista di Milan, Lazio e Foggia: nonostante una campagna acquisti importante, dopo 3 turni è ancora a zero punti. "Abbiamo recuperato qualche ragazzo rispetto alla gara con l’Udinese. La squadra deve continuare così, limando gli errori banali, sappiamo che squadra affrontiamo e la sua forza, ci vorrà attenzione. La forza della Roma è il gruppo, hanno le caratteristiche delle grandi squadre, un motore che va oltre a quello base che si ha in questa categoria".
Non si sbilancia sulla formazione, neppure quando gli viene chiesto se continuerà a schierare tra i pali Di Gregorio, il portiere della promozione, invece dell’ex Cagliari Cragno, uno dei colpi più importanti del mercato. "Se e quando cambierò lo vedrete sul campo. Con la Roma sarà molto difficile, è una squadra che tra le altre cose è abituata a giocare due impegni a settimana. Non so se ci saranno dei cambi, ma ci dobbiamo aspettare tutto". Gli viene chiesto come proverà a contrastare i giallorossi tra i calci piazzati.
"È un aspetto che abbiamo visto, ma ci sono i centimetri e i chili a fare la differenza. È la squadra più forte sulle palle inattive, attaccano la porta bene: vedremo cosa succederà, ma abbiamo lavorato tanto. Mourinho fino a ieri lo guardavamo in televisione, ora lo vedremo dal vivo. Credo che abbia dato un valore incredibile al campionato, poi sta facendo cose importanti a Roma, non è mai facile allenare lì. Ha vinto al primo anno, quest’anno sembra che stia facendo anche meglio. La Roma ha tutte le componenti della grande squadra, ma per approcciare le partite dobbiamo prendere ad esempio Udinese e Torino. Quando prendiamo palla dobbiamo cercare di far male all’avversario senza perderla banalmente: dobbiamo incidere in maniera migliore. Attacchiamo la porta molto bene, si è visto contro l’Udinese, ma bisogna migliorare certi aspetti. Ci alleniamo per migliorare, poi è il momento topico della partita a fare la differenza. Serve personalità. Le situazioni individuali e il reparto si allenano in settimana, ma poi sta al giocatore avere la personalità giusta nel momento chiave. Noi non possiamo permetterci nessuna disattenzione. Più difficile salvare il Monza o portarlo in serie A? Ve lo dirò a fine anno. Le tre sconfitte consecutive non pesano, bisogna lavorare su ciò che dobbiamo fare. Non ha senso portare a casa le negatività, stiamo costruendo un’idea e dobbiamo andare avanti. Non nascondo le difficoltà oggettive, non ci sono problemi in questo senso: bisogna credere in quello che si fa, anche quando le cose riescono meno. Bisogna fare in modo che questa serenità possa esserci sempre".
Torna Mota
Chiusura sul mercato in entrata, che sembra tutt’altro che chiuso: "Secondo me la rosa in questo momento non è completa: paghiamo anche il fatto che i migliori non sono in condizione. Secondo me con qualche aggiustamento la squadra può diventare ancora più competitiva". Intanto però è tornato in gruppo il portoghese Dany Mota Carvalho, in campo 26’ all’esordio, e poi infortunato per le altre due gare: ancora out, per una lesione all’adduttore, Marco D’Alessandro, uno degli ex di questa gara, insieme a Caprari e Machin
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