Roma-Cagliari, Piccinini non si sente e non si vede. Fiscale sul maxi-recupero
Si è giocato per 99 minuti, ma il direttore di gara di Forlì ha arbitrato bene. Partita sostanzialmente corretta: manca solo un giallo per Adopo

(GETTY IMAGES)
Compito abbastanza agevole per il direttore di gara, Marco Piccinini da Forlì. Una partita che scivola via con estrema tranquillità. Possesso palla della Roma e attendismo spinto da parte del Cagliari di Nicola che commette giusto qualche fallo di troppo. Per accorgersi di Piccinini bisogna attendere il 26’ del primo, quando Angeliño ha qualcosa a che ridire con Viola sul filo del fallo laterale sotto la tribuna Tevere: il cagliaritano lo intralcia mentre lo spagnolo cerca di riprendere il gioco con la rimessa e viene ammonito. Poi prima dello scadere della prima frazione, al 39’, Mancini si invola per vie centrali e fa ammonire Obert che lo stende platealmente.
Si va al riposo senza altri sussulti e alla ripresa, dopo 9’ Adopo ferma irregolarmente Saelemaekers andato via centralmente. Stavolta ci starebbe bene il cartellino giallo che non arriva ed è l’unica sbavatura del fischietto romagnolo. Che concede ben 6 di recupero dopo il 90’: tra infortuni vari e cambi sembra un po’ esagerato ma non scandaloso. L’Olimpico, che vuole tenere il risultato, si indispettisce perché Piccinini non fischia neanche allo scadere. Aggiunge due minuti circa per ulteriori interruzioni. Un po’ fiscale, ma ben fatto, sempre se si adottasse lo stesso metro sempre e su tutti i campi.
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