Var & eventuali

Lazio, Napoli e Roma, rigorino è quando arbitro fischia

Tre casi eclatanti di questa stagione di contatti leggeri a interpretazione difforme. Il parallelo tra Zortea-Pellegrini, Anjorin-Politano e Miranda-Saelemaekers

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
13 Gennaio 2025 - 10:55

Aggiorniamo il detto del grande Vujadin Boskov: rigorino è quando arbitro fischia. Signori, è la Serie A, o forse il calcio mondiale. Rocchi ha spiegato chiaramente che la soggettività è una parte del regolamento, e non fa una piega, e che non si possono eliminare al 100% gli errori perché anche la tecnologia è governata da uomini. Tutto vero. Conviene mettersi l’anima in pace: si continuerà sempre a parlare di polemiche arbitrali. Chissà come sarebbe se fosse l’intelligenza artificiale a dirigere le partite. Il tilt si ingenera però sull’uniformità di giudizio. Un rigore o un fuorigioco di un millimetro possono influire sulla strategia economica, sulle fortune e addirittura sulla sopravvivenza di un club. La richiesta è uniformità quanto più possibile.

Senza essere tacciati di faziosità e andare a scomodare episodi del passato romanista che pure ci sono, come il contrasto Kjaer-Pellegrini in Roma Milan del 2021 o il più recente rigore «televisivo» di Huijsen su Castellanos nel derby di Coppa Italia della scorsa stagione, prendiamo in esame tre casi simili, random (perché ce ne sono diversi), di questo campionato che sanciscono difformità.

 Lazio-Cagliari

Il 4 novembre scorso in Lazio-Cagliari 2-1 è bufera sull’arbitro Ayroldi. Un arbitraggio ricusato dall’Aia, soprattutto per la concessione del rigore che ha deciso il risultato fischiato per il contatto Zortea-Pellegrini che sarebbe più fallo del laziale sul cagliaritano. L’errore è in campo e ai monitor: con grande meraviglia il Var Meraviglia non richiama Ayroldi. Poi, gara sfuggita di mano: 7 cartellini gialli e due rossi in contemporanea per i rossoblù Mina e Adopo.

Empoli-Napoli

La dinamica è molto simile al rigore concesso al Napoli per l’intervento di Anjorin su Politano in Empoli-Napoli: la versione ufficiale Aia, ribadita una settimana fa durante la trasmissione “Open Var” su Dazn da Rocchi – teoricamente e pubblicamente nemico dei “rigorini” - è che non è un pestone, ma siccome c’è un contatto valutato in campo si può anche dare e quindi la decisione è accettata. Ricordate lo scontro De Rossi-Marelli in tv? «Ha detto che se lo fischiava era rigore, se non lo fischiava non era rigore. Che facciamo allora? Se non passo col rosso va bene, se passo col rosso va bene, poi si fanno gli incidenti…», parole dell’ex tecnico romanista dopo Lecce-Roma dell’anno scorso. 

Bologna-Roma

«Troppo leggero», sempre per il match analyst arbitrale di Dazn Marelli, il tocco di Miranda su Saelemaekers in Bologna-Roma di ieri. L’arbitro Abisso non è posizionato benissimo, vede l’azione di spalle e non può apprezzare l’impatto e fa segno di proseguire, il Var Sozza lascia la decisione di campo. Possiamo essere d’accordo che i contatti leggeri non vadano puniti, ma cosa cambia con gli altri esempi citati? La competizione è la stessa, il regolamento pure, cambiano solo gli arbitri, le loro interpretazioni, il loro momento di forma e le loro fragilità. Insomma, c’è ancora molto da lavorare per fare pace con i “rigorini”, per il momento è solo una questione di culo.

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