Verona-Roma, il Var senza immagini e Rocchi blocca Open Var
Caso Magnani-Ndicka: a Lissone sarebbero stati mostrati solo frame parziali che non chiarivano la dinamica sul secondo gol. E niente audio in tv
Che Open Var fosse una trasmissione a scopo didattico e non la Santa Inquisizione ce l’avevano spiegato e l’avevamo apprezzato. Eppure non immaginavamo neanche che in tv dovessero essere mandati in onda solo gli audio di arbitri bravi o bravini. Quanto successo dopo Hellas Verona-Roma, invece, ha il sapore di una beffa oltre il danno per ciacuno dei milioni di tifosi romanisti, ma, se vogliamo, anche clienti e abbonati. E, soprattutto, va contro ogni principio editoriale e giornalistico, tanto che la conduttrice Giorgia Rossi, dopo aver congedato l’addetto Can mandato dall’Aia a commentare i casi della domenica sera, Elenito Di Liberatore, in chiusura di rubrica, ha affermato che l’emittente avrebbe voluto far ascoltare agli abbonati l’audio del discusissimo caso di Verona sul secondo gol dei gialloblù, eppure quell’audio non è arrivato. In mancanza del contenuto originale, la conduttrice ha interpellato il match analyst arbitrale Luca Marelli che ha confermato quanto già detto in diretta a caldo. Kastanos e Magnani hanno commesso due irregorarità in un’azione sola. Meno evidente, ma in termini stretti di regolamento sanzionabile, quella del cipriota, clamorosa quella dell’autore del gol di testa veronese.
I motivi del “niet”
La gomitata a Ndicka resterà nella storia, così come la risposta all’unica domanda della domenica sera: perché Rocchi - designatore e “selezionatore” degli episodi - ha deciso di negare la pubblicazione degli audio del fattaccio? Bocche cucite all’Aia, interpellata in merito. Ce ne faremo una ragione, non senza notare che qualche volta si fa più bella figura ad ammettere un errore. Specie se così incontrovertibile e inaccettabile, con tutte le telecamere che sono a disposizione dei varisti.
E qui “casca l’asino”: secondo un’indiscrezione raccolta dalla nostra redazione, in sala Var non avrebbero visto tutte le immagini a disposizione (mostrate invece agli spettatori in tv nei 4 minuti e 2 secondi in cui Ndicka è rimasto a terra). E di quelle mostrate a Pairetto e Maresca nessuna era in grado di fare chiarezza sull’episodio. Le immagini utilizzate avrebbero mostrato solo un confuso contatto tra i giocatori coinvolti (Magnani, Ndicka, Kastanos e Svilar) senza chiarire dinamica e tempistica dell’accaduto. Un errore talmente grave da spingere l’Aia, per evitare ripercussioni peggiori, a non rendere pubblico l’audio del dialogo tra sala Var e arbitro successivo all’accaduto. Una vicenda clamorosa, che si aggiunge a una serie di torti incredibili subiti in questa stagione già sfortunata per la squadra giallorossa (Roma-Empoli, Genoa-Roma e Monza-Roma).
Tutti concordi stavolta i commentatori affidabili: «Ci vuole il pugno di ferro, chi sbaglia deve lasciare il posto agli altri», si è augurato ieri l’ex arbitro Graziano Cesari, intervenuto a Radio Romanista. «Sono sobbalzato dalla sedia, mi sono chiesto: cosa sta succedendo a Verona? Ostruzione e manata, è regolamento, non serve neanche il Var. È un episodio impossibile. Mi dispiace per Marcenaro, che è di Genova come me. Non sapeva cosa stesse facendo, era indeciso anche lui...». Amen.
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