Roma-Inter: Massa non fa discutere, ma si dimostra un po’ ondivago
Oltre a episodi di confusione nella gestione di stop e riprese di gioco, la direzione di gara appare abbastanza nella media di un arbitro spesso insicuro
Roma-Inter ci risparmia polemiche arbitrali per evidenti episodi e di questi tempi è già qualcosa. La direzione di gara di Massa appare abbastanza nella media di un arbitro spesso insicuro e un po’ ondivago. Il primo tempo scorre senza episodi rilevanti. Qualche timida protesta al 29’ quando Koné appoggia male a Dybala e “lancia” la ripartenza di Thuram: il francese è stretto in velocità verso l’area di rigore, da Ndicka e Cristante. Nulla per Massa. Passano 5’ e sulla scia viene ammonito Inzaghi per proteste dopo un fallo di Darmian su Zalewski proprio davanti ai suoi occhi (ci vorrà il 22’ della ripresa per vedere l’esterno ammonito, sempre perché Zale gli scappa via).
Al 40’ Mkhitaryan è protagonista di un intervento al limite su Dybala, ma l’azione procede e Massa concede il vantaggio senza tornare successivamente sulla decisione disciplinare: nessuna ammonizione per l’armeno. Curioso il fallo all’italiana fischiato a Mancini per aver toccato con le braccia sul corpo Barella al 44’, mentre un minuto dopo Pavard ferma Zalewski in ripartenza: niente cartellino anche qui, in linea, crediamo, con il mood della gara.
Il giallo arriva a inizio secondo tempo per Barella (proteste) dopo che Bastoni (graziato) stende Dybala platealmente. Al 4’ tocca a Cristante (stessa platealità su Thuram. L’errore più grande di Massa è non vedere al 10’ il pestone di Lautaro su Ndicka a centrocampo: né fallo né giallo. Che arriva al 17’ per Pisilli che trattiene Frattesi in ripartenza (stavolta metro diverso ma il gesto almenot è eclatante). Oltre a episodi di confusione nella gestione di stop e riprese di gioco si arriva all’ammonizione di Correa al 32’, che non fa rinviare Svilar. Massa non incide sulla partita ma arriva alla sufficienza piena.
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