Uniforme e uniformità, da Monza a Empoli non c’è pace su pestoni e rigori
Fa discutere l'episodio del rigore concesso al Napoli per "step on foot" su Politano. Specie se visto alla luce di quanto accaduto con Baldanzi due settimane fa
Dopo Monza-Roma avevamo promesso che avremmo vigilato sui pestoni. C’è stata di mezzo la sosta Fifa, un po’ di polemiche e tante chiacchiere, ma dall’episodio Kyriakopoulos-Baldanzi sono passati pochissimi minuti di calcio e ci risiamo. Il pestone di Monza, eclatante per quasi tutti, ma molto meno se non per niente per l’Aia, che pare si prenderà ulteriore tempo per valutare l’interpretazione e magari farà come l’UEFA con il mani di Cucurella a Euro 2024 e tra un anno avrà un’idea chiara, era destinato a fare giurisprudenza. I difensori d’ufficio a caldo e a semi-freddo del post partita dell’U-Power Stadium, tralasciando per altro il secondo fallo del giocatore greco su Baldanzi, avevano parlato di riflessioni sulla lateralità del contatto, di porzioni di piede e di micro-pestoni.
Il già ricco vocabolario arbitrale italiano si era allargato per l’occasione, per poi restringersi di colpo in questa domenica pomeriggio dopo l’episodio di Empoli-Napoli tra Anjorin e Politano sul rigore assegnato al Napoli, con l’inglese che cerca di giocare il pallone ma tocca appena la punta del piede sinistro di Politano, che resta a terra toccandosi anche il ginocchio toccato nell’impatto con l’avversario. Tutti - subito - concordi in tv: è rigore. «Giustamente assegnato», secondo la talent arbitrale di Dazn, Manuela Nicolosi. D’accordissimo anche la seconda voce Marco Parolo (Parolo, Parolo… proprio lui) che parla all’istante di «step on foot», dopo che nel post partita di Monza-Roma aveva difeso a “Open Var” la linea dei «micro-pestoni» di Gervasoni, davanti agli ex colleghi Toni e Ambrosini esterrefatti. Velocissimo il check, è rigore e il Napoli vince la partita.
L’opinione pubblica
Scatenata la polemica social, non solo dei romanisti, per la verità, che pure avrebbero ancora la ferita inferta dal duo Aureliano-La Penna aperta. Non vorremmo essere nei panni di Rocchi, che in settimana aveva parlato di soggettività come del principio fondante dell’Universo. Il calcio che gioca a calcio chiede uniformità, il sistema in uniforme gli restituisce soggettività, un controsenso senza precedenti in epoca di telecamere ovunque. La tecnologia però ha denudato la classe arbitrale, che non è peggio o meglio di quelle precedenti, ha solo più occhi addosso. Gli riconosciamo, certo, il momento di passaggio. Ma c’è qualcosa di inversamente proporzionale alla tecnologia: ogni telecamera in più aumenta la trincea arbitrale e diminuisce agli occhi del pubblico la credibilità del sistema stesso.
L’idea alternativa sull’episodio di Empoli – la spiega nel pomeriggio l’ex arbitro Calvarese sui suoi social – è un po’ diversa da quanto raccontato a caldo da Dazn, è che Politano, che comunque è già in volo dopo il micro-pestone, venga colpito sul ginocchio da Anjorin, come accaduto nel silenzio di molti a Baldanzi, scalciato anche da Kyriakopoulos. Gli episodi sono davvero molto simili come dinamica, anche se l’intensità in Toscana sembra minore su tutta la linea.
#EmpoliNapoli I Giusto il rigore concesso da #Abisso: #Politano prende il pallone; #Anjorin ha la stessa intenzione ma non vi riesce e colpisce l'avversario con una ginocchiata sulla gamba: è questo il contatto falloso, non quello sullo scarpino. pic.twitter.com/2N50XaEFCA
— Gianpaolo Calvarese (@Calvarese_) October 20, 2024
Ci spiegheranno come può non essere rigore a Monza e invece rigore a Empoli? Può bastare dire: a Monza Aureliano-La Penna hanno deciso così e a Empoli Paterna-Abisso hanno deciso pomì? Inutile negare la grande aspettativa e attenzione al tema per la trasmissione serale “Open Var” su Dazn.
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