Techetechetè - Ai confini della realtà: la Juve e Raiola, mercato fai da te

Il gioco delle tre carte: L'olandese Fernandes come procuratore ha Scopelliti. Tratta con il club bianconero, poi scopre che l'affare l'ha chiuso il guru di Ibra

PUBBLICATO DA Piero Torri
24 Febbraio 2018 - 09:00

Titolo: Carta vince, carta perde. Protagonista: Leandro Fernandes. Coprotagonisti: Domenico Scopelliti, Beppe Accardi, Mino Raiola. Con la partecipazione straordinaria di Marcel Brands e i vertici della Juventus, Beppe Marotta, Fabio Paratici, Federico Cherubini. Sono i titoli di testa di un film dedicato al mercato calciatori. La trama è una storia che può essere più che indicativa di come vanno le cose quando in ballo ci sono tante centinaia di migliaia di euro, quando cioè il pesce grande mangia il pesce piccolo, facendola franca. Sarà per una forma di masochismo inconsapevole, ma chi scrive è stato sempre dalla parte del pesce piccolo. E allora raccontiamo e spieghiamo perché detta così la storia potrebbe pure indurre a un'alzata di spalle.

Chi è Fernandes

Dunque, partiamo dal protagonista. Leandro Fernandes, nato a Nijmegen (Olanda) il giorno di Natale del 1999, genitori originari dell'Angola, doppio passaporto, centrocampista centrale tra il mediano e il trequartista, cresciuto nel Psv Eindhoven, nazionale nelle giovanili olandesi dall'under 15 alla 18, trasferitosi il 31 gennaio scorso, ultimo giorno della sessione invernale, alla Juve. Nella squadra Primavera, ovviamente, dove si è già messo in luce non tanto per effetti speciali in campo, quanto per il gesto del dito medio indirizzato ai tifosi del Torino nei minuti finali del baby derby. Ma questo, pur riprovevole, conta poco nella storia che vogliamo raccontarvi.

Gli accordi

Il ragazzino cresce e gioca nelle giovanili del Psv. Ha un regolare contratto sino al trenta giugno di quest'anno. Si fa notare. Sembra bravo. Un procuratore italiano Domenico Scopelliti (è stato l'agente di Stefano Okaka nei primi anni di carriera), da tempo trasferitosi a Londra, nei suoi periodici giri sui campi del Nord Europa, il suo nome lo sottolinea in rosso sulla sua agenda. Decide di assisterlo. Il ragazzo è minorenne. Va allora a parlare con i genitori, Josè Fernandes e Paula de Cunha Fernandes. Si mettono d'accordo. Scopelliti assisterà il loro figliolo. In data 8 luglio 2016 le parti firmano un contratto che garantisce a Scopelliti la procura per i successivi ventiquattro mesi. Si comincia a parlare di un futuro in Italia. Scopelliti in data primo luglio 2017 dà mandato al suo socio italiano, Beppe Accardi, procuratore di lungo corso, di contattare i club italiani per vedere se ce ne è qualcuno interessato al centrocampista olandese. Accardi, nell'agosto scorso, comunica a Scopelliti che la Juventus è interessata al ragazzo. Ma era già successo l'imprevisto. Nel giugno del 2017, Scopelliti aveva scoperto su Internet (Facebook) alcune foto di tutta la famiglia Fernandes abbracciata al signor Mino Raiola che ormai da anni è diventato un numero uno del mercato. Insomma il pesce grosso. Telefonata al guru di Ibrahimovic per metterlo al corrente dell'esistenza di una procura ancora in corso con tanto di penale (cinquantamila sterline).

Raiola

Il guru, pur confermando di essere l'agente del ragazzo, cade dalle nuvole, non sapevo niente, se è così mi tiro fuori, non è mia abitudine essere scorretto con i colleghi. Tutto risolto?
Ma quando mai. Scopelliti e Accardi continuano i contatti con la Juventus che chiede anche copia della procura per il giocatore, regolarmente inviata (otto agosto scorso). L'affare, chissà perché, non si chiude nel mercato estivo. Durante il quale Scopelliti contatta anche il direttore sportivo del Psv, Marcel Brands, per ribadirgli che il procuratore è lui. Pure Brands cade dalle nuvole. Si tenga presente che in Olanda gli addetti ai lavori sostengono che il ds del Psv ai migliori ragazzi delle giovanili indicherebbe sempre Raiola come procuratore migliore e di riferimento. Le parti, comunque, continuano a trattare. Vanno in scena tre incontri (alla presenza di testimoni), così come proseguono mail e messaggi. Si arriva all'apertura del mercato di gennaio. Con la consapevolezza che il ragazzo, in scedenza il 30 giugno di quest'anno con il Psv, dal primo febbraio del 2018 avrebbe potuto firmare con qualsiasi club al mondo con il suo cartellino a costo zero. Ma anche con la novità che il centrocampista è diventato maggiorenne. Scopelliti e Accardi sono però tranquilli a loro non è arrivata (neppure ora che scriviamo) nessuna lettera di revoca del precedente accordo con pagamento della penale di cinquantamila sterline.

Lo stile Juve

L'affare sembra in dirittura d'arrivo. A metà di gennaio, Scopelliti ha un contatto telefonico con il giocatore in cui gli prospetta i termini di un possibile accordo con il club bianconero. Leandro Fernandes risponde che se i numeri che Scopelliti aveva prospettato al padre erano veri, l'accordo con la Juve lo avrebbe chiuso solo con lui. Numeri che all'epoca parlavano di un contratto superiore ai trecentomila euro lordi per il ragazzo supportato anche da un bonus per la casa. Sono continui i contatti con la Juventus. Il venti gennaio va in scena una lunga chiacchierata telefonica con Federico Cherubini, vicedirettore sportivo e responsabile del settore giovanile del club bianconero. A Scopelliti viene riferito che il 22 gennaio la Juventus avrebbe fatto un'operazione in uscita e poi avrebbe avviato la trattativa finale per la chiusura dell'acquisto di Fernandes. Ci risentiamo appena chiudiamo, chiude così Cherubini la telefonata. Non si è più fatto sentire. Così come qualsiasi altro dirigente del club campione d'Italia. Scopelliti invia mail all'amministratore delegato Beppe Marotta e al direttore sportivo Fabio Paratici. Non ha ancora ricevuto una risposta, alla faccia dello stile Juventus. Il procuratore italiano comincia a temere che il pesce grosso che nella Juventus ha un amico vero come Pavel Nedved di cui fu procuratore, stia per chiudere a suo vantaggio trattativa e commissioni.

Gran finale

Arriviamo all'epilogo. In data 31 gennaio di quest'anno, la Juventus ufficializza l'acquisto del ragazzo olandese che, è bene ricordarlo, il giorno dopo si sarebbe liberato a parametro zero, ci sarebbe bisogno solo di attendere il primo luglio per avere il ragazzo senza pagare un euro. E invece pare che siano stati pagati centomila euro più un riscatto fissato a mezzo milione. Sulle commissioni non abbiamo, ovviamente, i documenti per certificarle, ma pare siano state superiori al prezzo totale del cartellino. Questo è. Una storia ai confini del lecito. Una storia che ci fa capire come (non) funzionano le cose nel mondo del calcio. E che vede protagonista il club più prestigioso del nostro calcio. Una storia che ha mandato su tutte le furie Scopelliti il quale è intenzionato a portare in tribunale il ragazzo, i suoi genitori, Raiola, la Juve. Una storia che proprio nel giorno di chiusura del mercato aveva portato Accardi, il socio di Scopelliti, a denunciare pubblicamente la situazione: «Ci penserà chi di competenza a capire se ci cono i margini per intervenire da un punto di vista legale. Io ho proposto il giocatore, tramite il mandato di Scopelliti, alla Juve. Ad agosto ho cominciato a parlare con il club bianconero e l'ho fatto sino a tre giorni prima della fine di gennaio. Poi abbiamo scoperto dai giornali che Raiola stava facendo l'operazione. Comportamenti del genere purtroppo sono diventati la normalità. La Juve sapeva tutto, mi aveva chiesto il mandato e noi glielo abbiamo spedito l'otto agosto».
Viva Davide, abbasso Golia.

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