Te la ricordi quella? Milan-Roma 1-2 e le luci a San Siro
Stasera a Milano si chiude il 2024 romanista. Nel novembre del 2006 il trionfo della banda Spalletti, con Totti da re e la rabona di Aquilani
Prosegue la rubrica "Te la ricordi quella?". Prima di ogni partita di campionato della Roma, ripeschiamo un precedente storico per risultato, momento, contesto o romanismo. Oggi torniamo indietro all'11 novembre del 2006, con Milan-Roma 1-2.
"Luci a San Siro, di quella sera, che c'è di strano siamo stati tutti là. Ricordi il gioco, dentro la nebbia...". Milan-Roma 1-2 dell'11 novembre 2006 è un verso di Vecchioni. Le luci a San Siro sono le maglie bianche dai bordi giallorossi esaltate nella fredde notte di fine autunno. Siamo stati tutti là, perché il settore è pieno e di romanisti ne puoi contare anche altrove, fino ad arrivare a 5.000, anima più anima meno. Il gioco dentro la nebbia è quello di una squadra tra le più belle in Europa, che diverte e si diverte tra colpi di tacco e rabone. C'è tutto questo, ma anche di più in Milan-Roma 1-2. C'è l'ennesima e definitiva consacrazione del giocatore più forte della nostra storia, il ritorno alla vittoria nel San Siro milanista 20 anni dopo l'ultima volta e una classifica piena d'asterischi e penalizzazioni, con l'illustre assenza sabauda, a marcare per sempre la differenza tra noi e tutti gli altri.
La Roma è quella di Luciano Spalletti, che un anno prima si è inventato il 4-2-3-1 trasformando il genio calcistico di Francesco Totti in una macchina da gol. La stagione è quella che arriva subito dopo Calciopoli e la notte di luglio a Berlino. Di fronte c'è il Milan di Carlo Ancelotti, che a fine stagione si prenderà la rivincita di Atene sul Liverpool, diventando per la settima volta nella sua storia campione d'Europa. Spalletti schiera l'ormai classico modulo, con Doni tra i pali, in difesa ci sono Panucci, Mexes, Chivu e Tonetto. De Rossi e Pizarro fanno coppia fissa davanti alla difesa, con Taddei, Perrotta e Mancini supportati più che a supporto di Totti. Dalla panchina entrano nel corso della gara Ferrari, Cassetti ma, soprattutto, Aquilani. I padroni di casa rispondono con Dida in porta, linea a quattro composta da Simic, Maldini, Nesta e Jankulovski. Brocchi, Pirlo e Seedorf in mediana, con Kakà sulla trequarti alle spalle della coppia Oliveira-Gilardino.
La Roma parte forte, fortissimo e dopo 7 minuti segna. Cross dalla destra di Panucci, Nesta in acrobazia libea l'area di rigore, ma è soltanto un passaggio a Taddei, che ha il tempo di stopparla di petto e alzare un dolce pallonetto verso Totti che, al volo, si coordina e in mezza rovesciata batte Dida. Pollice in bocca, boato dal settore e 1 a 0. Col passare dei minuti il Milan si fa coraggio e la squadra di Spalletti arretra, ma la traversa decide di diventare la migliore amica di Doni. Prima respinge un tiro di Seedorf alla Seedorf, poi la botta di sinistro di Oliveira dal limite. Intervallo.
Si riparte, ma l'inerzia non cambia e dopo 11 minuti della ripresa il Milan trova il pareggio. Brocchi da oltre 25 metri pesca l'angolino alla sinistra di Doni che, ingannato anche dal tentato intervento di Chivu con la testa, viene battuto. 1-1. A quel punto Spalletti corre ai ripari, non vuole accontentarsi del pareggio e butta dentro Aquilani sulla trequarti, al posto di Perrotta. La mossa funziona, perché la Roma rialza baricentro e pressione e, proprio dal pressing alto chiamato dal tecnico di Certaldo a bordocampo, nasce l'azione del nuovo e definitivo vantaggio romanista (anticipato dal miracolo di Dida su Aquilani e dal clamoroso palo di Totti). Tonetto anticipa Seedorf in scivolata, facendo recapitare direttamente il pallone a Aquilani, che d'istinto e spalle alla porta lancia in rabona Mancini sulla sinistra. Il brasiliano, col sinistro, alza la palla verso il centro dell'area, dove c'è Totti a spingerla di testa per il 2 a 1. Se vi dovessero mai chiedere il manifesto della Roma di Spalletti, voi fategli vedere quest'azione. A tempo scaduto Inzaghi, entrato dalla panchina, pareggia in fuorigioco e, segno dei tempi che cambiano o di uno scandalo troppo vicino, glielo annullano. Vinciamo noi. Luci a San Siro.
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