Te la ricordi quella? Como-Roma 2-0 e il sole a mezzanotte
Nel pomeriggio Ranieri in riva al lago per trovare continuità. Nel gennaio del 2003, sul neutro di Piacenza, l'esordio in Serie A di Daniele De Rossi
Prosegue la rubrica "Te la ricordi quella?". Prima di ogni partita di campionato della Roma, ripeschiamo un precedente storico per risultato, momento, contesto o romanismo. Oggi torniamo indietro al 25 gennaio del 2003, con Como-Roma 2-0.
L'ultima volta che la Roma ha giocato in trasferta contro il Como, non l'ha fatto a Como. Siamo nel gennaio del 2003, nell'ultima e breve parentesi lariana in Serie A. Per alcuni incidenti durante una sfida di fine dicembre contro l'Udinese interrotta, poi vinta per 2 a 0 a tavolino dai friulani, il Como è stato punito con la chiusura del campo per i successivi quattro turni in casa. Quindi niente Sinigaglia o panorama sul ramo del lago, ma solo la nebbia e il freddo del campo neutro scelto per l'occasione: il Garilli di Piacenza, libero perché in quel fine settimana il Piacenza gioca e perde a Torino contro la Juventus appena toccata dalla scomparsa di Gianni Agnelli del 24 gennaio. A colorare il Garilli ci pensano gli oltre mille tifosi della Roma che quel sabato mattina partono presto dalla Capitale. Alle 20.30, quando Treossi di Forlì fischia l'inizio della gara - uno dei pochi suoi fischi fortunati di serata - gli spettatori sono 5.000 in tutto, ma si sente solo il settore ospiti.
È una gara in trasferta, ma è come se fossimo in casa. È Como-Roma sulla schedina, ma non si gioca a Como. È una serata di apparenti paradossi. Come quello che porta Fabio Capello a lasciare in panchina Pep Guardiola, preferendogli un diciannovenne Daniele De Rossi. È lui l'ultimo e più bello paradosso della serata. L'elemento che ci permette di ricordare un altrimenti dimenticabile sconfitta per 2 a 0 contro il Como - decisa più che altro dalla forza della terza squadra in campo, quella arbitrale, che lascia in 10 la Roma per un secondo giallo inesistente a Dellas e ci nega un rigore netto. È il suo esordio in Serie A, parecchio tempo dopo quello assoluto in Champions - contro l'Anderlecht, il 30 ottobre 2001. È la scintilla portata da un ragazzo biondo al centro del campo, in una buia notte padana. È il nostro sole a mezzanotte.
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