Te la ricordi quella? Fiorentina-Roma 1-4, un altro Magnifico a Firenze

Prosegue la rubrica "Te la ricordi quella?". Prima di ogni partita di campionato della Roma, ripeschiamo un precedente storico per risultato, momento, contesto o romanismo. Oggi torniamo indietro di quasi cinque anni, con Fiorentina-Roma 1-4, del 20 dicembre 2019.

Le porti un bacione a Firenze. Venerdì 20 dicembre 2019, all'Artemio Franchi si gioca una gara a senso unico. L'aeroplanino di mister Montella non decolla, rimane a terra, ancorato alla realtà di una Roma troppo forte per la sua Fiorentina (che dopo quella sera non sarà neanche più sua, visto l'esonero del giorno successivo, con Iachini ingaggiato al suo posto). Sulla nostra di panchina, invece, c'è al comando un signore portoghese, arrivato dall'Ucraina, che per l'occasione passeggia a bordocampo e gode con una scoppola da "Peaky Blinders" degna di nota. Non è ancora quel portoghese, quello da Setubal, ma Paulo Fonseca, arrivato l'estate prima in una Trigoria pronta a passare di mano da Pallotta ai Friedkin.

Questo il contesto generale ma, tornando al campo, c'è una Roma che vuole chiudere l'anno solare in bellezza, con un quarto posto da blindare, consegnando al 2020 tutti i buoni propositi del caso. Per farlo, c'è bisogno di una vittoria al Franchi, un campo storicamente non semplice, che a inizio anno è stato teatro di una delle peggiori umiliazioni della nostra epoca recente. Da quella sconfitta, in Coppa Italia, sono cambiate tante cose: due allenatori (Di Francesco e Ranieri), un direttore sportivo (da Monchi si passò a Petrachi) e un capitano (De Rossi è in Argentina e veste la maglia del Boca Juniors). Ma l'aria, stavolta, è diversa.

Che sia una serata giusta lo si capisce ben presto. Vlahovic si ritrova la palla in area di rigore dopo una mischia, ma Pau Lopez fa buona guardia, chiudendo lo specchio anche al destro di Kevin Prince Boateng. Ad accendere la luce e guidare la Roma nella fredda e piovosa Firenze ci pensa un altro piede destro, quello di Lorenzo Pellegrini, che al 19' vede un passaggio che non c'è, non esiste, se lo inventa lui, alzando un pallonetto che pesca Zaniolo sul secondo palo. Nicolò in scivolata serve Dzeko, a cui basta spingerla in porta col destro. 1 a 0. Passano 100 secondi. Calcio di punizione dal limite per noi. Pellegrini e Kolarov sul punto di battuta, Lorenzo sa che la sua gioia arriverà e lascia ad Aleksandar l'onere di calciare e l'onore di battere Dragowski per la seconda volta. 2 a 0. Uno-due terribile, al Franchi cala il gelo psicologico, oltre che a quello termico, ma a scaldare tutti ci pensa il "formaggino" in festa, in pieno clima pre-natalizio.

Verso la fine del primo tempo, Badelj prova a ridare senso alla partita, battendo Pau Lopez dopo una deviazione fortunosa, che inganna in un solo colpo Smalling, Mancini e Kolarov. 1-2. Si va all'intervallo. Ad inizio ripresa la Viola carica a testa bassa, verso la Fiesole, ma la Roma regge e governa. Poi si libera ed è una meraviglia. Pau Lopez dà il via all'azione, si passa da Diawara, poi da Mancini e Florenzi, che con l'esterno di prima la alza per Pellegrini. Siamo a 20 minuti più recupero dalla fine, ma quando Lorenzo la mette giù decide che la gara è finita. L'ha vinta la Roma. Pellegrini parte dalla nostra metà campo, punta dritto verso la meta, l'obiettivo, la porta avversaria, quando provano a fermarlo in tre prende tempo, ragiona e scarica su Dzeko. Edin invece di mettersi in proprio gliela ridà e di prima Lorenzo, che quella sera è il Magnifico, la mette all'angolino. 3 a 1. Tutti sotto al settore. Un settore con 2.500 romanisti, che qualche minuto più tardi accoglie anche la pazza gioia di Nicolò Zaniolo, che in contropiede fa 4 a 1. Buon Natale e felice anno nuovo (tanto della pandemia ancora non si sa nulla). Le porti un bacione a Firenze.