TatticaMente - L'analisi di Genoa-Roma: Dzeko è uscito dall'area
Nelle prime partite Edin tirava il doppio. E restava molto più tempo nel cuore delle difese. Più equilibrato il rapporto delle catene sulle fasce
A rivedere la partita e a osservare criticamente i numeri prodotti dalla Roma a Genova, magari nel confronto con altre partite giocate dalla squadra giallorossa in campionato contro avversari dello stesso livello del Genoa (in particolare Roma-Verona 3-0, Benevento-Roma 0-4, Roma-Udinese 3-1 e Roma-Crotone 1-0), non si notano cali particolari nella produzione di gioco offensiva e nella tenuta difensiva. Una certa flessione c'è stata nelle conclusioni (14 tiri totali verso la porta, nelle altre gare si va dai 30 record contro il Verona ai 19 contro l'Udinese) e ovviamente nel numero dei gol fatti/subiti, ma nei macro dati si evidenzia un possesso palla (66,8%) superiore a quello di tutte le altre partite tranne che in quella col Crotone (72,4%) e un numero di passaggi (598) in linea con quelli di Verona e Benevento, superiore a quello con l'Udinese e inferiore proprio a quello col Crotone. Insomma, non esistono elementi per dire che la Roma contro il Genoa abbia evidenziato cali particolari. Il pareggio è probabilmente figlio in via quasi esclusiva dell'errore di De Rossi che non resistendo alla provocazione di Lapadula ha condannato la sua squadra a subire il pareggio su rigore e a giocare in dieci il resto della partita. La produzione offensiva non è comunque calata e la Roma anche in inferiorità numerica ha tenuto alti baricentro e attenzione e pur subendo estemporanee transizioni negative (a dir la verità piuttosto casuali nei rinvii dei difensori a cogliere compagni di squadra in posizioni dubbie che nessuna immagine televisiva ha provveduto a chiarire) ha rischiato in quattro occasioni di segnare ancora: con Kolarov su punizione, con Defrel fermato in maniera rude, con Strootman (traversa) e con quella clamorosa occasione all'ultimo secondo.
La più corretta
Al di là dell'espulsione di De Rossi, va chiarito comunque che la Roma resta la squadra più corretta dell'intera serie A. Come specificato anche in altra parte del giornale, il numero dei cartellini gialli e rossi sommati è nettamente inferiore rispetto a quello di qualsiasi altra squadra. Riportiamo il dato anche qui solo perché nelle scorse settimane in questa rubrica avevamo evidenziato questa caratteristica che non è assolutamente casuale, ma frutto di un preciso impegno di Di Francesco nel suo nuovo corso romanista. In particolare, nella classifica delle ammonizioni la Roma dopo i tre gialli rimediati a Genova è salita a quota 15, mentre le squadre chele stanno più vicine sono Napoli e Crotone con 20, Chievo e Atalanta con 21. Juventus e Lazio ne hanno 23, l'Inter addirittura 27, quasi il doppio della Roma. Curioso, visto l'alto numero di gialli, come proprio l'Inter di Spalletti sia l'unica squadra non ancora raggiunta da espulsioni. La Roma è a quota 1 come altre 10 squadre. Il Genoa degli agnellini come Lapadula e Izzo è già a 3. Il Verona "guida" la classifica con 4.
Dzeko fuori area
Se è indiscutibile che Roma continui a produrre calcio offensivo, va riscontrato il netto calo di reti e occasioni che portano la firma di Edin Dzeko. Anche in questo caso siamo andati a cercare un riscontro nelle statistiche e dividendo praticamente in due blocchi il suo campionato finora (le prime 6 partite, le ultime 7) vengono fuori dati significativi oltre a quello evidente del numero di gol realizzati (7 contro 0). Perché il bosniaco ha tirato nello specchio con una percentuale quasi dimezzata rispetto a quest'ultimo periodo (60% contro 32%) e perché è entrato decisamente meno in area: 39 tocchi in area avversaria contro 53 delle prime sei gare. Significa che il giocatore ha perso un po' di quello strapotere atletico che è sembrato avere per diverse settimane e probabilmente anche la squadra lo serve un po' meno rispetto a prima. Sono segnali di un appannamento atletico che il turn over di Di Francesco ha probabilmente rallentato ma non completamente scongiurato.
Equilibrio nelle catene
Dove invece la Roma si è praticamente già riequilibrata rispetto a Madrid è nel rapporto dei flussi di gioco nella metà campo avversaria. Come ricorderete, contro l'Atletico la produzione offensiva romanista si era sviluppata soprattutto a sinistra dove Kolarov, Nainggolan e Perotti avevano costruito trame in numero doppio rispetto a quel che erano riusciti a garantire a destra Peres, Pellegrini e Gerson. La sostituzione integrale della catena di destra (con Florenzi basso e El Shaarawy alto, oltre al dirottamento di Nainggolan e inserimento a sinistra di Strootman) ha determinato dati decisamente diversi, che pubblichiamo qui a fianco. Come si può vedere si è creato più a destra (42,2%) che a sinistra (34,2%).
La partita di De Rossi
La stupidaggine fatta da De Rossi ha rovinato prestazione (sua) e risultato (della squadra). Peccato perché fino a quel punto Daniele era stato tra i più utili della Roma. Alcuni dati: migliore per lanci positivi (14), per sponde (2), per palloni intercettati (3). Ma il voto più alto (4) è stato quello del Romanista. Peccato.
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