La Roma di Mourinho meritava il 3º posto: lo dicono i numeri
Le classifiche in base a quanto costruito dalle squadre: meglio dei giallorossi solo Napoli e Inter. Lo scarto dovuto alla differenza tra i gol veri e gli attesi
Ci sono una serie di luoghi comuni che possono essere smentiti rispetto alla stagione della Roma dal punto di vista tecnico e tattico. Il primo, il più ingombrante riguarda l’incapacità produttiva offensiva della squadra di Mourinho. I dati dei cosiddetti gol attesi, gli ormai arcinoti expected goal, stanno lì a restituire un minimo di giustizia ideale a ciò che la Roma ha saputo costruire senza adeguatamente raccogliere. Secondo i dati Wyscout, su cui ci siamo basati per tutta la stagione, è proprio la squadra giallorossa la più penalizzata in base alle reti che avrebbe dovuto segnare ed incassare in base a quanto costruito e subìto.
Basti pensare che la classifica degli expected point, in pratica la graduatoria della serie A che scaturisce dall’incrocio dei dati dei gol attesi fatti e subiti in ogni singola partita del campionato, vede la Roma addirittura al terzo posto con 66,8 punti meritati (contro i 63 realmente conteggiati), dietro Napoli (74,1 punti contro 90) e Inter (71,6 contro 72), davanti a Juventus (63,7 contro 72) e Milan (63,6 contro 70), praticamente sullo stesso piano, e staccando Atalanta (61,1 contro 64) e Lazio (54,3 punti meritati contro i 74 realizzati, con un incredibile scarto di 20 punti).
Nella classifica dei gol attesi gli scarti maggiori riguardano proprio Roma e Lazio: giallorossi in negativo (50 i gol effettivamente realizzati, 60 e spicci quelli meritati), biancocelesti in positivo (60 le reti fatte, ne avrebbero meritate poco meno di 53). Più o meno in linea i dati delle altre squadre. Quanto ai gol subìti, anche in questo caso gli scarti della Lazio sono rilevanti: più di 18 reti la differenza tra quelli effettivamente raccolti nel sacco e quelli che la difesa avrebbe dovuto subire. In questa graduatoria, la Roma è al secondo posto, a conferma della solidità della sua fase di non possesso, con un solo gol di differenza con il Napoli. Anche la Juventus ha uno scarto rilevante rispetto al dato reale, di dieci reti subite in meno rispetto a quelle meritate.
Ma a che si devono principalmente le differenze? Un valore lo rappresenta senza dubbio il portiere: quelli di Lazio, Napoli e Juventus sono stati evidentemente particolarmente performanti, mentre quelli delle altre big hanno reso per quanto dovuto. Nessuno risulta particolarmente deludente. Gli attaccanti poco prolifici sono stati invece indubbiamente il problema principale della Roma per il suo rendimento offensivo: Abraham ha segnato appena otto reti, Belotti zero. Dybala ha tenuto quasi da solo il reparto quando ha giocato (dodici le sue reti), buono anche il contributo di El Shaarawy, con sette gol.
Un’altra grande differenza deriva dalla conversione in tiri nello specchio della porta rispetto al dato dei tiri totali. La Lazio, a conferma della qualità dei suoi finalizzatori, ha fatto registrare la percentuale più alta dell’intera serie A, convertendo in tiri in porta il 39,7% dei 423 tiri totali (168 circa). Gli attaccanti della Roma hanno effettuato 453 conclusioni, raggiungendo però lo specchio solo nel 35,1% dei casi (159). Resta poi un dato, quello dei pali e delle traverse colpite. Chi è in testa staccata? Sì, la Roma. 17 volte. Secondi Torino, Verona e Inter con 12. Quando si dice la fortuna.
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