Segnali di fumo

La posta di Cagnucci #1 - Pellegrini, DDR, il nuovo disco dei Cure e il vecchio stemma

Dal numero 7 a "Songs of a Lost World", passando per Roma-Colonia 1982, Tonino Cagnucci risponde alle domande dei lettori. Invia la tua a segnalidifumo@ilromanista.eu

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PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
16 Ottobre 2024 - 13:07

Cosa ne pensi di Pellegrini? Io da tifoso che vive di Roma soffro le offese degli altri romanisti...
Nicolò Petrioli

Penso che “fischiare a gara in corso è fare il male della nostra maglia”, anche se ovviamente ognuno fa quello che vuole; penso che Pellegrini paghi quello che si è detto dopo l’esonero di Mourinho, e il fatto che con De Rossi sia stato tra i migliori della Roma, paradossalmente, gli abbia nuociuto. Penso che paghi la proiezione di un’insofferenza di tanti legata ai risultati degli ultimi campionati. Penso pure che il suo modo di giocare  - più qualitativo che “gladiatorio” -  non aiuti, che se Pellegrini non fosse stato capitano della Roma le critiche sarebbero state minori, se non fosse stato romano pure, penso che essere romano e romanista alla Roma sia diventato difficile. Penso, però, a Delvecchio e a Tommasi che hanno trasformato i fischi in consenso. Spero, non penso, che da questa situazione possa nascerne una in cui Pellegrini sarà per tutti quello che è già: il capitano che ha alzato un trofeo europeo per la Roma dopo 61 anni, che ha segnato su punizione e di tacco sotto la Nord (3-0 e 3-1), e che Di Francesco, Fonseca, Mourinho, Mancini, Spalletti, De Rossi, Juric considerano indispensabile. La cosa che più ho apprezzato in Lorenzo Pellegrini è come ha affrontato tutto questo momento: s'è preso tutto, senza isterismi, andando avanti cercando di fare il meglio possibile. 

Tonino buongiorno, pongo una domanda “intelligente”: esiste una possibilità di rivedere De Rossi sulla panchina della Roma?
Mario D’Andreamatteo

A De Rossi hanno fatto vivere talmente troppo presto il suo sogno e poi glielo hanno tolto in maniera ancora più improvvisa, che immaginarlo un’altra volta sulla panchina della sua vita è non solo possibile, ma probabile. E stavolta chiamandolo non per la bandiera che è, o almeno non solo per quello, ma per il tecnico che, in parte, ha già dimostrato di essere. Detto questo, adesso viva Ivan Juric.

Cosa ti aspetti dal nuovo disco dei Cure? Che sensazioni hai?
Valerio da Roma

I due singoli, Alone e A fragile thing, non sono anticipazioni, ma mezzi capolavori, potrebbero stare tranquillamente dentro  Disintegration o in Pornography, che sono i loro migliori album.

Per te è più probabile una cessione dei Friedkin a breve, oppure il ritorno del NOSTRO stemma?
Andrea Paramano

Il ritorno dello stemma.

La partita (tolte finali e match Scudetto) che ricordi con più piacere?
Valerio Moroni

Roma-Colonia 2-0, 8 dicembre 1982. Il giorno del Divino più che dell’Immacolata.

La trasferta che ricordi con più piacere?
Valerio Moroni

Tirana, anche se forse è improprio parlare di trasferta. E’ stato un viaggio, in tutti i sensi.

La maglia della Roma preferita di sempre?
Valerio Moroni 

Per ragioni ovvie quella della Patrick della stagione 1982/83. Ma se penso a una maglia “ortodossa” della Roma nella sua storia, immagino quella della stagione 1974/75, rossa bordata gialla, come i calzettoni,  con i pantaloni bianchi. Semplice. Meno è, meglio è. La seconda maglia bianca con cui ha esordito Falcao a Como invece dovrebbe finire al Louvre: semplicemente bianca, coi bordini gialli e rossi, così come i calzettoni. Non la scelgo però perché la maglia della Roma è quella rossa.

La prossima puntata di Segnali di fumo uscirà mercoledì 30 ottobre. Invia le tue domande alla pagina Instagram de Il Romanista oppure a segnalidifumo@ilromanista.eu

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