Punto e virgola

Come è cambiata la Roma: con l'Athletic la gara per dimostrarlo

Contro i baschi si parte dal 2-1 dell’andata, in palio i quarti di finale

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
13 Marzo 2025 - 06:00

Roma e Athletic Club si troveranno di fronte per la terza volta in stagione questo pomeriggio (calcio di inizio ore 18.45, telecronaca esclusiva su Sky, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) ma per la prima volta al 90’ ci sarà qualcuno che riderà e qualcuno che piangerà. Le prime due sfide sono state di grande equilibrio, finita in parità la prima e con una vittoria di misura della Roma la seconda, con l’equilibrio rotto solo all’ultimo secondo dei tre minuti di recupero. È il (minimo) vantaggio su cui si fondano oggi tutte le speranze di qualificazione ai quarti di questa Europa League della Roma, una squadra trasformata rispetto al primo confronto, il 26 settembre (allora l’allenatore era Jurić, pensa un po’), mentre ora è nel momento migliore, non solo della stagione, ma probabilmente degli ultimi anni. La squadra oggi tiene infatti con sé le migliori caratteristiche che aveva all’epoca di Mourinho, quando in Europa diventava granitica e farle gol era un’impresa proibitiva, e le migliori della purtroppo breve era De Rossi, quando ogni giocata era una sinfonia e il mondo sembrava aver trovato un’armonia complessiva tale da aver ricompattato - ancora un pezzetto più avanti - il popolo romanista. 

Ranieri è riuscito nell’ennesimo miracolo di una lunga e per certi versi sconvolgente carriera. Con la sua bacchetta magica ha infatti trasformato in poche settimane di lavoro un gruppo di attori improvvisati che non avevano neanche voglia di recitare uno accanto all’altro in una compagnia da premio Oscar che sembra dare un senso alle proprie giornate solo per accorciare il tempo che trascorre tra una partita e l’altra. Lo Stadio Olimpico è diventato un micidiale detonatore per le imprese esplosive di questa squadra, quello che si chiede stasera è uno sforzo in più perché stavolta si giocherà in un Olimpico ma al contrario, in una Cattedrale (così chiamano il San Mamés anche dopo la ricostruzione del 2013) con un tifo che da queste parti preannunciano indimenticabile, quasi come se il vero metro di confronto tra le due squadre non sia il campo, ma quello che ci può essere fuori. Lo spettacolo regalato dall’Olimpico sette giorni fa è finito sulla prima pagine di tutti i giornali del mondo e nel cuore di ogni tifoso, ad ogni latitudine. Per essere all’altezza, i tifosi baschi dovranno fare qualcosa in più rispetto agli standard pure elevatissimi a cui sono abituati. 

Ciò che conta davvero, però, sarà quello che si farà all’interno delle quattro righe del campo. È lì che si parrà la nobilitate della Roma. Come al solito per avere un quadro meno emotivo possibile bisogna rivolgersi ai bookmakers ed è proprio lì che gradualmente, partita dopo partita, sta cambiando qualcosa. Perché la Roma a inizio stagione era considerata tra le favorite di questa Europa League, poi l’andamento sconcertante della prima parte del torneo ha allontanato i giallorossi dalle quote delle squadre migliori, la fase campionato ha accentuato le distanze tanto che a un certo punto sembrava compromessa persino la qualificazione al play-out. Poi Ranieri ha rimesso le cose a posto e la Roma è tornata piano piano ad occupare il posto che merita, fino a diventare addirittura in questo momento la favorita per il passaggio del turno e, di conseguenza, sul podio delle favorite in assoluto per la competizione. Un passo alla volta.

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