La Roma sogna ancora: dritti verso l’Europa
All'Olimpico arriva il Porto. Dopo l’1-1 dell’andata bisogna vincere per raggiungere gli ottavi
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(GETTY IMAGES)
Siamo ancora qua, eh già. Nessuno sa quanto ancora durerà la partecipazione della Roma all’Europa League ma ancora una volta il play-off è stato agguantato quando tutto sembrava perduto e, ancora una volta, dopo aver giocato la partita d’andata la Roma ha in mano il proprio destino. Per i più scaramantici, ricordiamo che i precedenti con il Porto non sono benauguranti, neanche quando si è tornati dal Portogallo con un pareggio. Ne sa qualcosa Daniele De Rossi che si fece espellere come Emerson Palmieri nella gara di ritorno del preliminare di Champions del 2016, cominciata male con un gol a freddo e finita peggio. (0-3). Ma in qualche modo, lo straordinario cammino della Roma nelle coppe nelle gare casalinghe ha cominciato a prendere forma l’anno successivo fino a raggiungere i numeri da record più volte decantati in queste pagine. Ecco perché adesso quando la Roma gioca in casa si sente imbattibile, ecco perché c’è fiducia, ecco perché la sfida di questo pomeriggio con il Porto (calcio di inizio ore 18,45, telecronaca esclusiva su Sky, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) avrà la solita cornice di pubblico entusiasta e speranzoso, nonostante i due settori chiusi per colpa di un cretino che ha tirato un fumogeno nei distinti nord la sera di Roma-Eintracht Francoforte.
Ranieri appare sereno, nella zuccherosa conferenza stampa della vigilia ha usato tutta la sua rassicurante rappresentazione tipica di una vigilia importante, quando cerca di ammonire sulla difficoltà della sfida e contemporaneamente rassicurare sulla fiducia che si può nutrire per la squadra. Accanto a lui un guerriero in versione mansueta, Gianluca Mancini, uno dei veri leader tecnici di questa squadra, il vero insostituibile della rosa della Roma, per caratteristiche tecniche e spirito di appartenenza. Insieme hanno rappresentato lo spirito migliore della Roma che si è rialzata, della Roma che - eh già - è ancora qua, mentre le squadre italiane vacillano e mandano in malora il ranking. E ora magari confidano ancora una volta sulle virtù internazionali della squadra giallorossa.
Ancora una volta è l’Europa League a poter salvare l’annata dopo quell’avvio così tormentato che ha reso praticamente inaccessibile l’Europa attraverso il campionato e dopo la sconfitta in Coppa Italia con il Milan, unico buco nero di uno scorcio di stagione per il resto quasi esaltante, visto il filotto dei risultati utili consecutivi raggiunti in serie A e i confortanti progressi palesati in Europa League, culminati con la bella prestazione di Oporto all’andata.
I bookmakers rappresentano come al solito una guida nel buio dei pronostici faziosi. Per loro la Roma era già favorita per il passaggio del turno, e il pareggio dell’andata ha ovviamente consolidato le quote. Adesso la vittoria dei giallorossi che vale gli ottavi è quotata 1,75, la sconfitta 4,80, con il pareggio si andrebbe ai supplementari e ai rigori: ultima lotteria andata bene con il Feyenoord l’anno scorso, ultima andata male a Budapest con il Siviglia. In un riuscitissimo spot pubblicitario di qualche anno fa dell’Atletico Madrid, quando i colchoneros dominavano la competizione, un figlio chiedeva al padre se fosse più importante l’Europa League o la Champions League e il padre, pensando ai trionfi della squadra, rispondeva realmente dubbioso: «Dipende». È la stessa risposta che ogni romanista potrebbe dare oggi se qualcuno gli rivolgesse la domanda: ma questa stagione si può considerare fallimentare? Dipende.
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