Il sorriso di Juric, l’allarme di Svilar
In Europa ci arbitra un francese, ma la denuncia del portiere romanista in conferenza stampa richiama l'attenzione su un altro tema più familiare
Ivan Juric è quello di questa foto qui sopra: sorride, mentre intorno il mondo sembra crollare. È una qualità invidiabile, e sia detto senza alcuna ironia. In fondo è davvero il meno responsabile del terribile momento che sta vivendo la Roma. Giudicate le cose dal suo punto di vista, sono persino semplici: la squadra che gli hanno chiesto di allenare sta seguendo le sue indicazioni (quasi sempre, a Firenze magari meno), i risultati non sempre arrivano, ma quando non arrivano la causa non è addebitabile al suo lavoro. Osservate invece le stesse cose dal punto di vista (Pov, si semplifica oggi) dei tifosi, la serenità ostentata dall’allenatore sembra accompagnare la musica dell’orchestrina del Titanic: si balla mentre intorno tutto sta per inabissarsi.
Secondo il tecnico la filosofia tattica è perfetta per questa squadra, non è vero che si subiscono le transizioni, ogni partita è in pieno controllo e le reti si incassano solo per errori degli arbitri o per stupidaggini individuali. Quindi, non si può che migliorare. Sorride, in conferenza stampa, come se il suo futuro non dipendesse dalla partita di stasera e da quella di domenica col Bologna. O forse ha adottato una filosofia talmente zen da non essere neanche preoccupato da quello che può succedere: «Sapete tutti come vanno queste cose, non vi devo spiegare niente». Magari potrà consolarsi per l’ingaggio pagato interamente per il disturbo di un paio di mesi di lavoro, ma in ogni caso l’eventuale esonero resterebbe comunque una macchia sul curriculum, un po’ come quella che sporcò la carriera di Gasperini, assunto e licenziato dall’Inter dopo un paio di mesi di lavoro. Secondo qualche teoria, i Friedkin avrebbero comunque deciso la sua sostituzione, a prescindere dai risultati di queste ultime due partite prima della sosta per la Nazionale. Sono invece tutti d’accordo che niente potrebbe salvarlo in caso di mancata vittoria stasera, a maggior ragione se fallisse anche la partita col Bologna.
Consola, invece, sapere che stasera l’arbitro sarà un francese (Brisard) e non un italiano. A precisa domanda, ieri Svilar in conferenza stampa ha confermato l’impressione ormai diffusa nella Roma ad ogni livello: in ogni partita del campionato, la squadra non gioca solo contro gli avversari, ma anche contro i direttori di gara. Potrebbe sembrare la solita lamentela che si alza in Italia quando le cose vanno male. Ma gli episodi più recenti accaduti (l’ultimo il gol assegnato a Magnani a Verona con la successiva censura dell’audio tra arbitro e Var decisa da Rocchi a dispetto delle aspettative dei curatori della trasmissione Open Var di Dazn), denunciati solo dal Romanista in splendida e non inedita solitudine, consigliano di alzare il livello dell’attenzione. È consentito farsi male da soli, non che siano altri a spingerti dentro al baratro.
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