Punto e virgola

Il fascino della Roma vista da dentro

De Rossi in campo, Ghisolfi al telefono e Souloukou in cabina di regia: non si può certo dire che stiano risparmiando energie. Ispirano fiducia, speriamo siano in grado di meritarsela

De Rossi e Ghisolfi

De Rossi e Ghisolfi (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
18 Luglio 2024 - 08:41

In poche ore abbiamo visto l’anticipazione della maglia, conosciuto un po’ meglio Ghisolfi, vista la prima Roma con Dybala centravanti, apprezzato e poi ascoltato Le Fée, ricevuto l’ufficialità e i primi pensieri di Mathew Ryan e persino l’annuncio di Dragoni, un magnifico rinforzo per la già fortissima squadra femminile di Alessandro Spugna.

Niente male per un club abituato a lavorare in silenzio, incurante a volte degli appelli dei tifosi disorientati. Troppa grazia, forse. Perché tutte queste testimonianze della Roma vista da dentro, da noi, sul Romanista, troveranno oggi adeguato spazio, ma magari si perderanno un po’ su altre testate, abituate a riservare poco spazio alle attività del club giallorosso. La Roma vista da dentro non è poi così male, a partire dalla nuova prima maglia, con i colori più scuri della tradizione, passando per l’abbozzo della nuova squadra - difesa a 4, Le Fée al centro e Dybala falso nove - e riflettendo pure sull’impegno che hanno assunto i manager messi al vertice del club, De Rossi in campo, Ghisolfi al telefono e Souloukou in cabina di regia. Non si può certo dire che stiano risparmiando energie, ognuno nel suo raggio d’azione. Ispirano fiducia, speriamo siano in grado di meritarsela. 

Il tecnico l’abbiamo visto ieri in panchina, un po’ scuro dopo il primo gol subito nella nuova stagione (il vantaggio del Latina), ma carico e attivo per il resto della gara, pronto a sostenere le buone intenzioni dei suoi giocatori, anche i più giovani, e impaziente di mostrare il nuovo volto della squadra che è partita dalla difesa a 4 e da Dybala centravanti. Ma l’esito della stagione molto dipenderà dall’efficacia di Florent Ghisolfi, il ds francese che parla a bassa voce e non svela i piani della Roma nel dettaglio, com’è giusto che sia: ma ha ribadito - in un incontro favorito dalla società prima della partita col Latina - che si è scelta una strada diversa dal recente passato, perseguendo obiettivi magari meno celebrati con stipendi  inferiori e gambe più solide, anche a costo di azzardare investimenti di cartellino più alti. Vogliono far diventare Trigoria uno dei migliori centri di formazione d’Europa, affidando la struttura delle Academy ad Alberto De Rossi e Bruno Conti (per le annate più giovani) dopo aver nominato Roberto Trapani nuovo capo scouting. E chiaramente sanno di dover affidare a Daniele De Rossi una squadra in grado di raggiungere al più presto risultati importanti, perché quando si lavora a Roma non c’è mai tempo da perdere, figurarsi quando si parte così in ritardo. 

Ghisolfi sa che mancano ancora diversi giocatori, ma lavora in sintonia con l’allenatore per stringere i tempi, tenendo presente che è meglio star fermi che sbagliare le mosse. Il tutto con la supervisione di Lina Souloukou, manager plenipotenziaria che tutto vede, tutto controlla e tutto sa. E quando sorride scioglie la tensione che queste giornate infinite fanno accumulare.

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