Va scelta una strada. Nel dubbio segui De Rossi
Ricominciare un percorso nuovo e virtuoso su base triennale o sfidare ancora l’Uefa investendo altri soldi che non torneranno mai indietro? Nel dubbio, stavolta, bisogna scegliere De Rossi
Sono diversi anni ormai che d’estate risuona il solito motivetto: ma è meglio programmare una squadra finanziariamente sostenibile e in grado di durare nel futuro, magari sopportando la prospettiva di non essere competitivi nel breve periodo, oppure continuare ad indebitarsi allestendo instant team che tengono alto il monte-ingaggi anche se non danno garanzie assolute neanche nel breve termine, e comunque garantiscono titoli su giornali, entusiasmo tra i tifosi e conseguenti numeri generosi di abbonamenti? I diversi direttori sportivi che si sono succeduti a Trigoria con alterne fortune, passando spesso attraverso le tempeste più forti dopo magari beatificazioni preventive, non hanno mai avuto la forza, per non deludere le aspettative dei tifosi più impazienti, di rompere con il recente passato per cominciare un ciclo tecnico e finanziario sostenibile.
Nel dubbio che un progetto di questo tipo sia poi nel tempo realmente efficace è logico che i tifosi pretendano invece una squadra che sin da subito sia in grado di sostenere le ambizioni più corpose. Il campionato di Serie A, però, continua a emettere una sentenza inappellabile: una rosa allestita in questa maniera può anche dare con un po’ di fortuna risultati estemporanei (tali sono state indubbiamente le finali raggiunte in due anni consecutivi e la semifinale di quest’anno), ma nel lungo periodo si dimostrano inadeguate.
È probabile che tra Trigoria e viale Tolstoj in questi giorni (gli ultimi, nella sede dell’Eur) si stia insinuando il solito dibattito e Friedkin si trovi di nuovo di fronte a un bivio: ricominciare un percorso nuovo e virtuoso su base triennale o sfidare ancora l’Uefa investendo altri soldi che non torneranno mai indietro? Nel dubbio, stavolta, bisogna scegliere De Rossi.
La società lo ha fatto, adesso vedremo con quale convinzione. Perché se poteva esserci il dubbio che la mossa di sostituire Mourinho con l’amato ex capitano fosse solo opportunistica, il contratto di tre anni che gli è stato proposto ha tutto un altro sapore. Significa che Friedkin vuole ottenere la gloria passando attraverso la strada che De Rossi ha indicato. Non sappiamo ancora attraverso quali parametri finanziari sarà perseguito il progetto, sappiamo solo che la strada è giusta. E se il direttore sportivo (che la Roma non ha ancora annunciato) seguirà la stessa traiettoria, rispettando ovviamente quei parametri che la dottoressa Souloukou sta generosamente allentando, ci sono allora buone possibilità che il futuro della Roma sia realmente radioso. Se un errore è stato commesso con Mourinho è stato quello di lasciar correre le soluzioni ai problemi lungo binari paralleli. Ora è il momento della convergenza. Seconda stella a destra, questo è il cammino. La prima, Mourinho, è caduta. Ora si va dritti, fino al mattino.
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