Punto e virgola

Orgoglio Roma

ll primo club a respingere ogni tentazione superleghistica è stato la Roma. La nostra Superlega è adesso contro Napoli, Juventus, Atalanta e Milan

La famiglia Friedkin in tribuna all'Olimpico

La famiglia Friedkin in tribuna all'Olimpico (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
22 Dicembre 2023 - 09:27

Mentre con cadenza quotidiana la Roma viene fatta oggetto di insensati attacchi contro l’allenatore, o verso il direttore sportivo, adesso pure nei confronti del presidente, ogni volta con risibili argomentazioni figlie sempre di interessucoli personali, senza alcuna visione globale, e in palese contraddizione con posizioni precedenti, spesso anche solo di un giorno prima, non possiamo da queste colonne non palesare tutto il nostro orgoglio per l’ennesima dimostrazione di serietà e lungimiranza espressa dalla società con il comunicato con cui ieri, primo club in Italia, la Roma ha respinto ogni tentazione superleghistica ribadendo la propria fedeltà alle federazioni di cui fa parte. 
E intanto, con la complicità di siti e giornali compiacenti (e già qui ci sarebbe da sbalordirsi tra le insostenibili linee tenute da direttori attenti solo ad ossequiare gli interessi dei propri editori e i titoloni acchiappaclip ma vuoti di reale significato che da ieri mattina alle 9 intossicano il web) c’è chi si danna per far passare il concetto che grazie alla sentenza della Corte Ue stia arrivando il format che risolverà tutti i problemi del calcio rendendolo migliore, più ricco, più diffuso e ovviamente gratis per tutti: ma senza diritti televisivi da vendere come si sosterrebbe la baracca?).

Fanno tristezza quelli che pensano oggi di combattere in prima fila come avanguardisti coraggiosi: sono in realtà miseri passacarte che cercano il loro posto al sole dopo magari una vita trascorsa all’ombra di qualche pseudopotente e che vedono l’occasione per rinverdire qualche posizione. Urleranno oggi dai loro giornali, fieri di essere usati. Sono ovviamente solo spari al buio per una guerra di potere che però resterà giustamente e, almeno per cinque anni, saldamente nelle mani della Fifa, dell’Uefa e delle singole Federazioni. Ma come già accaduto per questioni assai più serie, anche qui spunteranno come funghi rappresentanti, più o meno autonominati, noFigc, noUefa e noFifa, sobillati dall’ad di A22 Reinhardt, la propaggine virtuale di Andrea Agnelli e Florentino Perez, gli ultimi irriducibili di un progetto che resta insopportabile per i tifosi di tutto il mondo. La Blue League, la Gold League e la Star League sono frutti perversi della fantasia di gente che con il calcio non ha (più) niente a che fare e che mira solo a rinsaldare un monopolio o mai raggiunto (la Juve che Agnelli ha distrutto per inseguire la sua gloria personale) o troppo in discussione (negli ultimi cinque anni hanno vinto la Champions cinque squadre differenti, nei precedenti cinque ne vinse quattro il Real e una il Barcellona). La nostra Superlega è con Napoli, Juventus, Atalanta e Milan. E Buon Natale.

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