Punto e virgola

Ritorna la Serie A, la prima scelta dello Special One

Comincia in Campania un nuovo campionato promettente. Mourinho schiera il suo poker d’assi, ma in conferenza stampa frena gli entusiasmi eccessivi

Pellegrini e Zaniolo durante un allenamento a Trigoria

Pellegrini e Zaniolo durante un allenamento a Trigoria (As Roma via Getty Images)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
14 Agosto 2022 - 09:00

Ottantuno giorni dopo Tirana la Roma scende di nuovo in campo con in formazione due soli giocatori diversi (Dybala e Matic al posto di Mkhitaryan e Veretout), evidentemente di classe, carisma e proprietà tecniche tali da spingere la maggior parte dei commentatori a considerare la squadra giallorossa tra le principali candidate alla vittoria dello scudetto del campionato cominciato ieri. Non la pensa così José Mourinho e ieri lo ha detto a chiare note, rendendo questo il tema principale della sua conferenza stampa, ottanta giorni dopo quella interrotta dai festeggiamenti dei suoi giocatori al termine della sfida vinta col Feyenoord. Non può bastare, il senso del suo discorso, una campagna acquisti nella quale sono stati spesi appena 7 milioni per colmare un gap di oltre venti punti con le prime due della classifica. Ma i tifosi della Roma fanno meno calcoli finanziari e più tecnici e sperano quindi che il miracolo possa avvenire e anche stasera saranno nel massimo numero possibile sulle tribune dell’Arechi (calcio d’inizio ore 20,45, polverizzati in pochi minuti i 2000 biglietti messi in vendita martedì, telecronaca in esclusiva su Dazn). A ognuno il suo: al tecnico, smaliziato abbastanza da non voler caricare di inutili pressioni i suoi giocatori, il compito di abbassare le aspettative, ai tifosi quello di non spegnere l’entusiasmo dilagante.

Primo ostacolo la Salernitana che si ritrova davanti ai suoi tifosi dopo la stranissima serata incubo della sconfitta con l’Udinese lo scorso 22 maggio, finita poi col trionfo di una salvezza che per novanta minuti era sembrata sfumare proprio sul più bello. Di quella storia si è raccontato abbastanza e un interessante documentario di Dazn - con al centro l’ex direttore sportivo Sabatini - ha recentemente rinverdito il ricordo. Rispetto alla squadra del miracolo, Nicola si ritrova con un Ederson in meno e qualche giocatore in più, anche se stasera probabilmente si vedranno solo Botheim (vecchia conoscenza della Roma, arriva dal Bodø...), Pirola e Candreva, arrivato a Salerno l’altro giorno. Certo è che quando qualche anno fa la Roma affrontava la Juventus i timori intorno al possibile duello tra Fazio e Dybala riempivano ogni vigilia, adesso il confronto lascia un certo conforto psicologico. Paulo sarà in attacco accanto a Zaniolo, alle spalle di Abraham e con Pellegrini retrocesso in mediana accanto a Matic. Uno schieramento piuttosto squilibrato in avanti e chissà se è anche lo squillo di una novità tattica su cui evidentemente Mourinho ha lavorato da quando ha capito che l’argentino non sarebbe arrivato a sostituire Zaniolo ma ad integrare l’attacco.

Tra le novità della stagione, alcune nuove linee interpretative arbitrali sul fuorigioco e sui rigori, subito smentite dal penalty che ha consentito al Milan di pareggiare immediatamente il vantaggio iniziale dell’Udinese. Bisognerà fare particolare attenzione quest’anno: crescendo le pretendenti al titolo (con le milanesi bisogna sempre considerare la Juventus e il Napoli, oltre alla Roma e, seguendo il filo del discorso di Mourinho, anche la Lazio) saranno difficilmente tollerate discrepanze evidenti nell’applicazione del regolamento. Nessun piagnisteo preventivo, ma sia davvero reso più trasparente possibile il meccanismo delle spiegazioni tecniche, anche rendendo pubblici da subito i dialoghi tra arbitri delle decisioni più controverse. Tra le altre novità anche l’allargamento delle panchine: da quest’anno sono addirittura 15 i giocatori che un tecnico può far sedere vicino a sé in panchina. Ed è proprio qui che si percepisce il miglioramento più evidente per la squadra giallorossa: difficilmente stavolta guardandosi attorno Mourinho proverà quel senso di smarrimento denunciato in qualche occasione l’anno scorso. Spinazzola, Wijnaldum, Cristante ed El Shaarawy, ad esempio, scalpitano.

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