Ci vediamo al solito posto
"Quelli che usciranno prima da lavoro. Quelli che a lavoro non ci andranno. Quelli che, con il fiatone, arriveranno giusto in tempo per il fischio d’inizio"

(GETTY IMAGES)
Quelli che usciranno prima da lavoro. Quelli che a lavoro non ci andranno per niente. Quelli che passeranno la mattinata a scuola scandendo l’attesa attraverso la campanella del cambio dell’ora. Quelli che, con il fiatone, arriveranno giusto in tempo per il fischio d’inizio.
E quelli che, invece, con gli amici si vedranno – intorno allo stadio – chissà quanto prima per godersi il galleggiamento dentro ogni rito e tutti i rituali di sempre: le birre, gli abbracci, le risate goliardiche e i mille racconti. “Quella sera”, “Quel gol”, “Quella volta”... e chissà che questa, di volta, tra qualche anno non possa diventare pure lei un ricordo indimenticabile. Per il risultato, certo. Ma anche, e chissà se soprattutto, per il modo in cui l’avremo vissuta.
E con chi. “Era così speciale”, ha scritto l’attore Matthew Perry nella sua autobiografia uscita qualche mese prima della sua triste scomparsa, “che sembrava avessimo tutti condiviso una vita precedente. O vita futura pure, ma di certo questa. Era un giorno reale. Ma un giorno che aveva la sostanza dei sogni”. Lo so: figurarsi se il Chandler di “Friends”, scrivendo, stava pensando alla ROMA e ai Romanisti... eppure, leggendo quella sua considerazione, i Romanisti ce li ritrovo dentro. Anche in questa giornata così autentica ma dai contorni sfocati proprio come quei sogni che, ognuno di noi, alimenta a occhi aperti.
E non lo so se di vita ne abbiamo avuta, per davvero, una precedente ma sono sicuro che, nel caso, pure in quella prima di ogni partita, specie di coppa, avrò – come sempre – cercato di dilatare l’attesa del fischio d’inizio per il gusto di sentirmi parte integrande di un popolo in fermento. Perché come si può scrivere, o parlare, della ROMA senza star bene in mezzo ai Romanisti e respirare la stessa tensione, condividendo bicchieri e speranze, paure e adrenalina? Perciò dai, anticipiamo l’appuntamento: vediamoci prima. Spartitraffico di questo elettrizzante via-vai, veri e propri frangiflutti alla moda del tutto e subito.
Macché! Per ore – qui – a macerarsi molto lentamente tra luppolo e sentimento, ideale, aneddoti e incontri fortuiti in cui, nel salutarsi, si conclude ogni volta alla stessa maniera: “FORZA ROMA!”.
“Sempre”.
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