Alla fine del tunnel... i Romanisti!
Nell’apatia e nel pieno lassismo sentimentale di chi gestisce, i tifosi saranno sempre al loro posto
Chissà come saremo il venticinque maggio. Quale allenatore ci sarà sulla nostra panchina, quanti tifosi avranno preferito andarsi a fare il primo bagno al mare invece di accendere il televisore per guardarsi l’ultima partita di campionato a Torino.
Chissà in quanti, mese dopo mese, si saranno già tolti la sciarpa dal collo, quanti pur avendo il biglietto avranno smesso di andare allo stadio, quanti dopo aver preso l’ennesimo gol avranno evitato pure di arrabbiarsi. Sparpagliati, annoiati e caustici con la loro stessa squadra del cuore in molti, cavalcando questa onda lunga di insopportabile rassegnazione generata dall’assurdo esonero di Daniele De Rossi, saranno ancora lì sospesi tra quello che è stato e quello che sarà. E chissà, perciò, se ancora con la voglia di alimentare la curiosità per la stagione successiva senza quelle determinate garanzie capaci di innescare, di nuovo, la fiamma che adesso, sconfitta dopo sconfitta, si sta affievolendo.
Se non fosse che sono tutti vuoti gli uffici di Trigoria scriverei che chi li abita dovrebbe temere questo lassismo sentimentale ancora di più di una finale europea rubata. Ma poi mi viene in mente che una finale europea ce l’avevano rubata per davvero e a nessuno, da quelle parti, era importato nulla… e, allora, capisco che forse neanche si saranno accorti, oggi, di questa latente depressione generale.
Sapete, però, una cosa?
Che importa, eccome, a quelli che non molleranno mai. A quelli che il coro “Passano gli anni, cambiano i giocatori e anche i presidenti ma noi saremo qua” non lo cantano per partecipare ma per credo. E per questo, allora, pur avendo molte-molte preoccupazioni legate all’epilogo di questa stagione quelli che stanno alzando bandiera bianca non li comprendo, non li capisco e non li giustifico: la ROMA non è una moda, la ROMA di moda non c’è mai andata. Perché la ROMA di moda non ci andrà mai: controvento e controcorrente per natura, statuto, genesi, ispirazione, modello. Una strada sconnessa che ti impasta la bocca per la polvere, che ti sfibra l’anima e ti toglie le forze ma le ultime che ti rimangono sono e saranno, sempre, quelle necessarie per arrivare fino a all’uscita del tunnel… lì dove la visuale ti lascia senza fiato per la bellezza e, di colpo, ti fa dimenticare tutto quello che hai sofferto.
Sarà una stagione durissima eppure, ne sono convinto, alla fine saremo ancora in tanti. E ci riconosceremo tutti.
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