Ci sarebbe da ridere
Hanno provato a insegnarci che Mou è fortunato, piange e si comporta male. Ma giustificano cose peggiori altrove. Più si coprono di ridicolo, più ci divertono
Ricapitoliamo.
La stagione appena finita è stata quella in cui Mourinho – e con lui la ROMA – è stato definito fortunato. Ci sarebbero una quarantina tra pali e traverse e, nell’ordine, tre crociati, una frattura della tibia, una del costato, due della mano, tre menischi e altrettante lussazioni alla spalla… Ma no, bisognava dire che tecnico e squadra erano stati fortunati.
Questa poi, di stagione, è stata pure quella in cui pur di poter parlare male dell’allenatore della ROMA più di qualche Romanista ha tifato per Spalletti… e perciò Napoli. Romanisti per il Napoli: da piangere. Anzi, no: da ridere.
O da piangere per il ridere.
E ancora: a proposito di pianti ci hanno insegnato che Mourinho piange. Anche se in questi casi, per usare una parola cara a chi conosce quattro vocaboli in croce, più che piange bisogna dire che è proprio un piagnone.
Perché? Perché dopo ogni sconfitta, una su tutte quella che c’è costata una coppa per delle decisioni fuori dal mondo, sposta l’attenzione sugli arbitri. Poi, però, indovinate con chi se l’è presa proprio Spalletti dopo essere uscito dalla Champions per mano di quel Pioli che poi, pure lui eliminato dalla coppa, ha sparato a zero indovinate su quale bersaglio?
Sì, proprio lui: l’arbitro.
Ma questa, di stagione, di cortocircuiti esilaranti troppi altri ce ne ha regalati, eh: vogliamo parlare, per esempio, di una nazione calcistica che per anni ha venerato la tempra – tutta ossa rotte e gomitate in faccia – di Chiellini, ma che in questo campionato si è mostrata indignata per il carattere di Gianluca Mancini?!? O di squadre che, l’anno precedente, avevano ironizzato sulla conquista – da parte della ROMA – di quella Conference League dalla quale poi loro, udite-udite, sono state cacciate fuori in malo modo?!?
E cosa dire, poi, di quegli allenatori con un numero di espulsioni inferiore solamente a quello dei loro esoneri che però, durante tutto l’anno, hanno avuto la pretesa – comica – di fare la morale a Mourinho spiegandogli come avrebbe dovuto comportarsi?
«No, no… arimettete le mani in testa e nun me spiega’ gnente», diceva il personaggio Finocchiaro, a Postiglione, nel film Compagni di scuola.
Ecco, bravi: non ci spiegate niente.
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