Il giro del mondo in 48 ore prima dell'Ungheria
Arrivare a vedere la finale in ogni modo: quella follia collettiva dettata dall’amore
Siamo in quei momenti lì.
Quello del caos per i charter, i voli. Diretti, con uno scalo o chissà quanti. Dei treni o delle macchine, cosi "È più goliardico e spendiamo meno della metà".
Con il telefono che, intanto, giorno e notte continua a illuminarsi – per le notifiche di Whatsapp – come il cielo a mezzanotte la sera del trentuno dicembre: voci, link, speranze e l’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico dell’amico di un amico che conosce uno che lavora in agenzia e, allora, "Datemi i nomi e vi faccio sapere".
Ma pure quello sarà un altro buco nell’acqua.
Altro giro, allora. E altre ricerche e pure l’ennesima alternativa trovata: in macchina fino a Pescara e da lì volo facendo scalo a Istanbul, Cracovia, Porto Alegre o chissà dove altro. A dormicchiare per tre, sei, nove o dodici ore su una poltrona di un aeroporto per poi ripartire e prendere un paio di treni, fare due salti mortali e – se serve – pure un pezzo a nuoto, qualche chilometro in bicicletta rincorsi da cani e, ancora, chissà.
Benvenuti a Budapest!
Perché tanto, alla fine, ognuno troverà una soluzione. Anche se adesso ancora non lo sa, anche andando oltre le cifre che si era prefissato perché tanto poi rinuncerà a qualcosa, farà delle scelte.
Dopo aver scelto, senza dubbio, la ROMA.
Con la responsabilità addosso di dover dar voce anche a chi a Budapest non riuscirà ad andare, anche e soprattutto a chi Budapest se la sarebbe meritata. Ho ricevuto così tanti messaggi di tifosi che non sono riusciti a prendere – almeno per ora – il biglietto che mettendoli tutti insieme verrebbe fuori un libro d’amore.
Ecco, l’amore: l’ho nominato.
C’è soprattutto amore dentro questa follia collettiva, soprattutto amore in questa voglia di andare, soprattutto amore nella delusione di chi non potrà essere lì ad aiutare la ROMA, soprattutto amore nei giri per l’Europa che ogni Romanista farà per arrivare dentro quello stadio.
Amore, soprattutto.
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