Stessa azione o reazione, due racconti differenti
Sono tante le frasi fatte appiccicate addosso ai giallorossi, ai suoi giocatori e al suo allenatore. La regola è una sola: tutto deve essere interpretato in modo negativo
Oggi, domani e poi domenica ROMA Napoli. A metà tra il goderci l’attesa e la voglia, invece, di andare allo stadio a vivere – più che vedere – la partita. Perché questa, di partita, nel corso degli anni c’ha regalato momenti magici e gol indimenticabili – Di Bartolomei, Falcao, Voeller, Pjanic, Nainggolan e tanti altri ancora – con i quali sarebbe facile, e bello, riempire l’intero giornale. Ma sapete una cosa? Per ingannare il tempo, piuttosto che voltarmi indietro, preferisco guardarmi intorno e divertirmi, con voi, di quante frasi fatte e pecette vengono appiccicate addosso alla ROMA, ai suoi giocatori e al suo allenatore. Un solo dogma: quello che per le altre squadre sono oggettive attenuanti vengono fatte passare come scuse se pronunciate da Mourinho o qualsiasi atro tesserato, o innamorato, giallorosso. Pensateci. Da domenica non si parla altro di quanto, e come, perderà la squadra di Sarri con l’assenza di Immobile. Vero eh. Però se fai notare che a te manca Wijnaldum da inizio stagione e – già da qualche partita – anche Dybala "stai mettendo le mani avanti". Se, a Udine, Rui Patricio compie un errore è un portiere finito… Mentre se una cosa del genere la fa Meret con il Bologna è solamente una distrazione: so’ ragazzi. E ancora: non sia mai che, con la ROMA in vantaggio, la squadra avversaria possa sorpassare la metà campo negli ultimi venti minuti perché "non si può soffrire così". Poi vedi il Milan a Verona, o gli stessi partenopei contro i rossoblù, e tra traverse e occasioni sprecate ti accorgi che si sono salvati per miracolo ma: "Ci sta, nel finale, di rischiare un po’". Ah, ok.
Mourinho protesta per qualche decisione arbitrale? "Sta trovando le solite scuse". Concedendo alibi, però, a tutti gli altri allenatori, compreso pure a chi non servono tipo quel Guardiola che in nove anni tra Bayern Monaco e City, facendo spendere miliardi di euro, non è riuscito a vincere la Champions. Lo stesso che perde contro il Liverpool e vediamo un po’ se indovinate con chi se la prende? Con l’arbitro, esatto. Nulla, naturalmente, contro l’allenatore spagnolo: anzi. Fanno solamente sorridere le diverse interpretazioni che si danno alle stesse reazioni e azioni. E vi ricordate, a proposito di Mourinho, quando si lamentava del prato dell’Olimpico? Risate, "perché cerca solo altre scuse". Ma Sarri però ha ragione, eh. Batti l’Inter? "Non volevi batterla? Sono in crisi". Dimostrata poi nelle partite successive... Potrei andare avanti, la lista sarebbe lunga. Ma preferisco concludere ripensando a quanti anni abbiamo ascoltato la frase "Ma perché la ROMA è l’unica squadra che non sfrutta i calci d’angolo?!? Ma che li battiamo a fare?!?": ricordate? Da due stagioni la ROMA segna tanto sfruttando anche, in generale, i calci da fermo. Indovinate: A) Finalmente! B) Che bello! C) "Questa squadra segna solo da fermo". Domanda retorica, risposta scontata. Tanto per ricordarvi, insomma, la regola numero uno: tutto deve essere interpretato in modo negativo.
Fico, no?!?
© RIPRODUZIONE RISERVATA