Un altro modo di vivere i social network è possibile
Vengono visti come un posto dove, come nel West, vige il vita o morte e soprattutto morte se non la si pensa alla stessa maniera. Ma tutto questo non è vero
I social vengono considerati alla stregua delle sputacchiere nei saloon dei film western. Un posto virtuale – che però ha effetto sulla vita reale – dove essere per forza tranchant. Un posto dove, come nel West, vige il vita o morte e soprattutto morte se non la si pensa alla stessa maniera. Tralascio per esigenze di spazio il fatto che tutto questo non è vero, o almeno non completamente, perché ci sono tanti-tantissimi che invece, grazie al cielo, li utilizzano con educazione e ironia. Per arrivare al fatto che la comunicazione – qui parliamo di quella sportiva – critica i social anche perché spesso proprio lei ne è vittima designata ma poi, quando vuole avvalorare la tesi che le sta a cuore o criticare qualcuno, li cavalca rendendoli opinione sui giornali, in radio, in televisione. "I Romanisti sui social dicono che…". Perché voglio arrivare alla ROMA, naturalmente. A quello che ogni tifoso che ama questa squadra dovrebbe mettere in preventivo: il trattamento che loro stessi le riservano su questi benedetti social è quello che verrà considerato – comportamenti dello stadio a parte – nell’idea collettiva. Di più: i calciatori leggono tutto. Non credete a quelli che dicono il contrario. Casomai credete a Daniele De Rossi, che al Social Football Summit ha raccontato di un giocatore della Nazionale che leggeva i commenti negativi che lo riguardavano. "Gli ho detto che non va bene, che è solo veleno che gli entra dentro". No, non sto dicendo di tutelare i calciatori. Sì, prendono milioni e possono essere criticati. Messi fuorigioco i commenti più scontati, quello che voglio dire è che dal primo all’ultimo componente della rosa giocano per la ROMA. Riempirli di veleno, mutuando De Rossi, non ci porterà vantaggi. "Pippa", "Bradipo", "Magari ti fai male" e via via tutti gli altri termini perfetti in bocca a un laziale c’entrano poco con la critica e tanto, tantissimo con lo sfregio. Sta arrivando un mese in cui scenderemo in campo ben nove volte, ci sono problemi e dolorose assenze. E se c’è da mettere in conto (augurandoci il contrario) qualche sconfitta starà ai Romanisti, pure quelli dei social, tenerla al riparo dallo sterco che tireranno addosso da tutte le parti cercando in ogni modo di far saltare il banco. Sapete una cosa? Quando siamo in macchina e troviamo coda siamo portati a dire che c’è traffico senza renderci conto che, per gli altri, quel traffico siamo noi. È ora di cambiare strada. FORZA ROMA!
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