Caro Direttore, ti confesso che ho scritto queste righe dopo tre minuti minuti dall’inizio di Roma-Athletic Bilbao. Così, a prescindere e vale per sempre.
Quando la Roma sta per entrare in campo, le bandiere sventolano. Normale, succede ovunque. Quando la Roma entra in campo partono gli applausi. Normale, succede ovunque.
Ma poi… Ecco, questo non succede ovunque, anzi, non succede da nessuna parte del pianeta calcio. Icsmila persone cantano, pure intonate, persino a tempo, addirittura a memoria… “Roma, Roma, Roma, core de 'sta città, unico grande amore, de tanta e tanta gente, che fai sospirà. Roma, Roma, Roma, lasciace cantà da sta voce nasce un coro, so centomila voci, c’hai fatto innamorà. Roma, Roma bella, t’ho dipinta io, gialla come er sole, rossa come er core mio….
E qui la voce si distingue e le ugole tremano e o bassi alzano… “Roma, Roma mia, nun te fa incantà, tu sei nata grande e grande hai da restà. Roma, Roma, Roma, core de 'sta città, unico grande amore, de tanta e tanta gente c’hai fatto innammorà”. Beh, se, anche da giocatore o da allenatore o da dirigente o da presidente ascolti, quindi vivi, sta roba che supera il livello di decibel consentiti….
Allora capisci dove sei e comprendi tutta la passione che c’è. Che va capita, che va assecondata, che va sostenuta, che va rispettata. Fosse soltanto per quella fantastica canzone che nessuno mai ha il privilegio di averla a disposizione. Nella capitale giallorossa non ci si nemmeno fa più caso ma… siamo solo noi.