L'alfabeto di Roma-Juventus: meglio vivere a colori
Quella con i bianconeri è da sempre una sfida ideologica, ancor prima che calcistica. Da Testaccio all’Olimpico, da Bernardini ad Agostino e Totti, per sempre diversi da loro. Con orgoglio

(GETTY IMAGES)
Anni ottanta
La decade in cui la sfida diventa sinonimo di sfida al vertice: la Roma di Falcao contro la Juve di Platini, la Roma di Liedholm contro la Juve di Trapattoni, la Roma di Viola contro la Juve di Gianni Agnelli. Testa a testa combattuti, molto spesso decisi da episodi dubbi (chissà come mai, sempre in un senso e mai nell’altro...), come quello del 1982-83 in cui - nonostante la doppia vittoria bianconera - saremo noi a portare a casa il tricolore.
Bello di notte
Il soprannome dato da Agnelli a Zbigniew Boniek, per la presunta predisposizione del polacco verso le partite serali. Dopo tre anni alla Juve, tra il 1982 e il 1985, sbarca in giallorosso, dove rimane per tre stagioni, contribuendo alla conquista di una Coppa Italia.
Cinquantotto
Il 1958 è un anno d’oro per quanto concerne i Roma-Juve casalinghi: il 19 gennaio vinciamo 4-1 con reti di Griffith, Da Costa e doppietta di Lojodice; quindi, il 19 ottobre, è 3-0 con due reti di Da Costa e una di Selmosson.
Divergenze
Tra il motto «Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta» e il «Mai schiavi del risultato» passa la stessa distanza che c’è tra la Terra e Giove. Giusto così, in fondo: c’è chi vive per i risultati e chi per amare.
Errori (e orrori)
Dal gol annullato a Turone a Torino il 10 maggio 1981 al «Non puoi vedere solo bianconero» detto da Montella al guardalinee il 5 marzo 2005, passando per il rigore non concesso da Messina per il fallo da dietro in area juventina di Deschamps su Gautieri nel 1998, senza dimenticare Rocchi, Orsato e (quasi) tutti gli altri, le sfide tra Roma e Juve sono state spesso caratterizzate da sviste sesquipedali. Che, almeno in certi casi, sono state poi spiegate dagli inquirenti.
Farmacie
«Il calcio dovrebbe uscire dagli uffici finanziari e dalle farmacie»: è la frase con cui Zdenek Zeman, nell’estate del 1998, scatena una bufera, e che porterà al processo per doping. Con queste premesse, la sfida all’Olimpico del 15 novembre 1998 è a dir poco infuocata: se la aggiudica la Roma con un 2-0 firmato Paulo Sergio e Candela.
Gianluca
Una staffilata da fuori area di Gianluca Mancini vale la vittoria per 1-0 contro i bianconeri il 5 marzo 2023: si tratta ad oggi dell’ultima vittoria romanista.
Haessler
Il tedesco approda alla Roma nel 1991, dopo un anno senza brillare a Torino. In giallorosso rimane fino al 1994, e il 28 febbraio 1993 segna anche il gol decisivo nel successo per 2-1 contro la sua ex squadra.
Immensa
Come la coreografia realizzata dal Commando in occasione di Roma-Juve del 16 marzo 1986: lo spettacolo coinvolge l’intero Stadio Olimpico, che si tinge di giallorosso. Uno spettacolo pari a quello che si vede in campo, con la squadra di Eriksson che travolge 3-0 la Vecchia Signora grazie alle reti di Graziani, Pruzzo e Cerezo.
Linguaccia
Quella che rivolge il Ninja Nainggolan ai tifosi bianconeri il 12 maggio 2017: il belga firma il definitivo 3-1, che rimanda la festa tricolore dei bianconeri. Come a dire: «Non a casa nostra».
Millenovecentocinquantuno
Nell’anno più buio della nostra storia, quello culminato con la retrocessione in Serie B, riusciamo comunque a travolgere 3-0 la Juventus, campione d’Italia in carica: il 18 febbraio le reti di Andersson, Merlin e Bacci regalano un pomeriggio di gioia ai tifosi, che in quella sciagurata stagione ne vivranno assai pochi.
Novantuno
L’anno in cui vinciamo la nostra settima Coppa Italia: il successo passa anche dal doppio confronto contro i bianconeri nei quarti. Dopo l’1-1 all’Olimpico, i gol di Berthold e Rizzitelli al Delle Alpi ci regalano il passaggio del turno.
Orgoglio
Ne dimostra, e tanto, la Roma allenata dalla coppia Valcareggi-Bravi il 17 dicembre 1978: la stagione è difficile e si concluderà con una salvezza in extremis, ma quel giorno all’Olimpico un gol di Agostino Di Bartolomei ci regala la vittoria per 1-0.
Prime volte
Quelle di Balbo e Dzeko in Serie A con la Roma: entrambi, uno nel 1993 e l’altro nel 2015, contribuiscono alla vittoria per 2-1 contro la Vecchia Signora allo Stadio Olimpico, presentandosi nel migliore dei modi ai loro nuovi tifosi.
Quarantanove
I successi complessivi contro i bianconeri tra casa e trasferta nei 203 precedenti ufficiali; 57 i pareggi, 97 le sconfitte.
Righello
Dopo il gol annullato a Turone nel 1981, l’allora presidente bianconero Boniperti fa recapitare a Dino Viola un righello, ironizzando sull’accaduto. Il patron giallorosso replica col suo solito stile, ma in maniera salace: regala a Boniperti un altro righello, stavolta d’oro, con un bigliettino che recita: «Io sono ingegnere, lei geometra: il righello serve più a lei che a me».
Sassata
Con una botta da fuori che supera i 100 chilometri orari, Francesco Totti decide la sfida del 16 febbraio 2013 regalandoci la vittoria per 1-0.
Testaccio
La canzone dedicata al celebre impianto prende spunto dall’epocale vittoria per 5-0 del 15 marzo 1931, ottenuta dalla Roma proprio sul campo di via Zabaglia: a segno Lombardo, Volk, Fasanelli e Bernardini (doppietta). «Cari professori appatentati, sete belli e liquidati perché Roma ce sa fa’!».
Ultima
L’incrocio più recente tra le due squadre risale all’andata, quando il 1° settembre 2024 la Roma di De Rossi pareggia 0-0 contro i bianconeri, allora guidati da Motta.
Ventotto maggio
Nel 1995, con l’Olimpico che ricorda Ago a un anno dalla sua scomparsa, la Roma di Mazzone batte 3-0 i bianconeri con gol di Aldair, Fonseca e Balbo.
Zitti, quattro, a casa
Il gesto che Totti, uscendo dal campo, rivolse a Tudor nel 4-0 rifilato ai bianconeri l’8 febbraio 2004. La speranza, oggi, è che il croato possa vivere un’altra serata del genere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA